AGENZIA DELLE ENTRATE: FANNO COME VOGLIONO...

Roma -

Non ci sono altre parole per definire ciò che sta accadendo all'Agenzia delle Entrate.

A fronte di altre amministrazioni che hanno deciso di convocare tutte le OO.SS. prima tra tutte il MISE il cui Ministro è un certo Luigi Di Maio ed altre in cui firmiamo accordi, la nostra amministrazione va dritta per la sua strada cercando solo di trovare, e con non poche difficoltà, consenso con i firmatari del più brutto contratto degli ultimi trent’anni.

L' importante per loro è far vedere che si fa qualcosa, quale sia la direzione del progetto, le ricadute concrete sul lavoro e sui lavoratori non è nemmeno preso in considerazione.

Ed è grottesco il tono di protesta che emerge nel rituale comunicato unitario di cgil, cisl,uil e salfi.

In questi mesi stanno provando ad esercitare un ruolo al solo scopo di far vedere che esistono, siglando accordi e verbali truffa di ogni sorta; dall'accordo che, per levare l'amministrazione dall'imbarazzo, rifinanzia gli articoli 17 e 18 del CCNI con i soldi del fondo di tutti i lavoratori, alla “truffa” dei 300 posti in uscita sbandierati per la mobilità nazionale (se non ci sono sufficienti posti in entrata la mobilità sarà per un numero di lavoratori sensibilmente inferiore) fino ad arrivare al verbale sui Cam dove estenuanti tavoli e tavolini producono il nulla mischiato col niente e non risolvono nemmeno una delle criticità sollevate dai lavoratori.

Senza considerare la pantomima sul salario accessorio 2016: dopo aver tentato di accollare la responsabilità della mancata corresponsione dei compensi dall’iniziativa di protesta dell’USB sulla democrazia sindacale, l’argomento è completamento scomparso dall’orizzonte sindacale.

E così dall'incontro tenutosi martedì 24 (formalmente convocato sulle nuove posizioni organizzative) emerge anche che la discussione ha avuto per oggetto il piano di riorganizzazione degli uffici, ovvero una materia oggetto di informativa sindacale che deve essere garantita anche a chi come USB non ha siglato il CCNL.

E poi si indignano per un bavaglio sulla bocca!!!!

Entrando nel merito delle questioni, ci sembra davvero modesta la discussione in atto sul nuovo assetto organizzativo. Una ennesima presentazione di slide dove, al di là di qualche scarna bozza sugli organigrammi degli Uffici, non si toccano le questioni fondamentali per il personale.

Restano infatti in sospeso le preoccupazioni dei colleghi per i rischi di mobilità territoriale, chiusura uffici e cambi di professionalità, tutte possibili ricadute che si sono puntualmente verificate ad ogni riorganizzazione dell’Ente. 

Assente dal dibattito in corso, inutile dirlo, il minimo accenno alla visione strategica che dovrebbe accompagnare la riorganizzazione di un Ente fondamentale per il Paese.  

Ma il meglio di sé l’amministrazione riesce a darlo, tuttavia, sul tema delle posizioni organizzative istituite con la legge di stabilità 2018 (le impronunciabili POER, POAS, POPS)

Ne sono previste 1469, un esercito, suddivise su quattro livelli di inquadramento e retribuzione e andranno a sostituire le attuali POS e POT. Saranno conferite con prova scritta e colloquio, con pesatura di motivazione, competenze e storia professionale dei candidati; ambiti di per sé ambigui che, in assenza di regole certe e trasparenti, lasciano ampi spazi al potere valutativo dell'amministrazione.

E quindi, anziché strutturare procedure di selezione adeguate a tali principi, si sceglie di salvare l'apparenza, affidandosi ai servigi di un'onerosa società di consulenza esterna, pagata con i soldi dei tagli al nostro salario accessorio.  Il tutto presentato alle oo.ss., le altre, con una brochure patinata di ben tre paginette.

Pare chiaro che a tali condizioni l'intera procedura sarà necessariamente piegata all’azione unilaterale dell’amministrazione, con un altissimo rischio ricorsi, e con i soliti sindacati pronti a reclamare la propria quota nell’individuazione di tali figure.

E’ l’unica cosa che a loro sta a cuore!