Fps Agenzia Entrate, un passo indietro, uno scatto in avanti.

Roma -

Roma e la sua provincia stanno dimostrando che l’impianto degli accordi nazionale e regionale sulla ripartizione del fondo di produttività per l’anno 2004, propongono criteri di distribuzione del salario accessorio ormai obsoleti e non adeguati alla realtà operativa e organizzativa degli uffici locali dell'Agenzia delle Entrate di tutta la Regione Lazio.

La regola secondo la quale il fondo di produttività va ripartito nella percentuale del 62% all’area controllo, e del 38% all’area servizi e all’unità di direzione e segreteria è stata sistematicamente disattesa in moltissimi uffici, che con vari artifici hanno modellato l'accordo nazionale sulle esigenze della effettiva organizzazione locale.

Abbiamo visto così nascere accordi dove il 62% della produttività è andato a remunerare non solo i lavoratori dell’area controllo, ma anche quelli dell’unità di direzione e segreteria (ufficio di Frascati), accordi dove il 62% ha remunerato l’area servizi e l’unità di direzione e segreteria (ufficio di Roma 2), accordi dove pur mantenendosi le percentuali stabilite dall’accordo nazionale, è stato doveroso poi ripartire il residuo del fondo di sede per compensare lo squilibrio economico generato (uffici di Roma 8, di Roma 7, di Roma 1).

Per non parlare poi della scala parametrica!

In nessun ufficio è stata utilizzata la scala parametrica indicata nell’accordo nazionale. Molti hanno utilizzato solo due parametri per distribuire il fondo di produttività (quello dell'ex C3 per i lavoratori di terza fascia, e quello dell'ex B3 per i lavoratori della seconda e della prima fascia); qualcuno più correttamente a nostro avviso, ha utilizzato il parametro della terza fascia per remunerare personale di seconda fascia, che ha svolto mansioni proprie della terza fascia (vedi Roma 1, ma anche Palestrina); altri hanno utilizzato un parametro medio per area (vedi Albano Laziale) e altri ancora hanno proposto un accordo, da noi non sottoscritto, in cui per effetto della non corretta distribuzione del personale tra le aree e dell’utilizzo di un parametro unico (vedi Roma 8 e Tivoli) sono state create due aree di remunerazione, una principale e ben retribuita (area controllo), e una residuale sottopagata (area servizi e unità di direzione e segreteria).

In molti uffici le trattative non sono ancora giunte al termine (toh!, lo supponevamo e per questo chiedevamo un acconto entro lo scorso dicembre). Le problematiche che devono essere lì risolte sono dello stesso tenore. Lo scivolamento di molte trattative oltre il termine fissato dall'accordo stralcio (31 gennaio 2007) era stato categoricamente escluso dal Direttore Regionale in persona. Capita che ci si possa sbagliare, ma ci si chiede ora quale sarà l’atteggiamento della controparte: avocherà le trattative non concluse, come previsto dal citato accordo stralcio ma anche dal recente Contratto Integrativo d'Agenzia? Nel frattempo, siamo stati convocati per discutere sulla ripartizione del FPS del 2005. Sarà possibile concludere il round di contrattazione regionale per il 2005 prima che tutto l’estenuante ciclo 2004 sia concluso? Avremo tutti la capacità di imparare dagli errori commessi? Avremo sufficiente coraggio per intraprendere (finalmente) un percorso innovativo che tenga conto dei recenti sviluppi della vicenda "comma 165"?

In noi è chiara la percezione che l'impianto complessivo che governa la distribuzione del salario accessorio debba essere rivisto, anche alla luce dell'impoverimento degli stanziamenti che hanno dimezzato le risorse disponibili. Ci accomoderemo al tavolo con la consapevolezza di avere individuato una via percorribile già dal precedente accordo 2004. Per noi l'imperativo è quello di ridurre il divario che esiste fra i Lavoratori, a parità di professionalità dimostrata e di presenze in ufficio. Altri, più autorevoli di noi, hanno indicato la stessa via. Era ora.

Mettiamoci tutti in cammino.