Lombardia - Entrate, incontro in Dr: MOBILITiA'moci

Milano -

29 ottobre incontro in Direzione Regionale sulla mobilità regionale.

Come USB abbiamo ribadito la volontà di superare l’accordo siglato nel 2016 da cgilcisluil, rivedendone criteri, metodo, tempistiche e modalità di attuazione, al fine di poter dare corso alle 233 domande di mobilità pervenute (di cui 61 respinte fin dall’inizio a causa del fattore distorsivo dell’incapienza delle sedi in entrata e in uscita e 85 in attesa dello scoorimento della graduatori definitiva).

Abbiamo registrato una netta chiusura da parte sia della parte pubblica che, soprattutto, delle sigle sindacali firmatarie dell’accordo, le quali hanno difeso con le unghie e con i denti un accordo di mobilità che, ad oggi, a fronte di ben 233 domande pervenute, ha permesso di dare corso solamente a 57 trasferimenti. Uno spettacolo il cui copione era già stato concordato in altra sede alla presenza delle sole sigle firmatarie (cgilcisluil).

Le suddette sigle si sono accontentate di una misera concessione della DR, la quale si è impegnata ad effettuare uno scorrimento della graduatoria (con decorrenza 1 gennaio 2018) per altre 10 unità dalle due DP di Milano, nonché a dare corso al trasferimento di due unità in uscita dalla DP di Brescia e di una unità in uscita dalla DP di Sondrio. Con “buona pace” dei 133 lavoratori che saranno esclusi alla fine della procedura.

Come USB abbiamo duramente attaccato l’atteggiamento di cgil cisl e uil che oltre a sottoscrivere un accordo che non ha permesso la mobilità a due terzi dei richiedenti ha ignorato il referendum delle lavoratrici e dei lavoratori della Lombardia.

Per quanto riguarda la nuova procedura di mobilità del 2018 abbiamo registrato un’apertura della Direttrice Regionale, la quale si è impegnata ad affrontare le maggiori criticità riscontrate in quella del 2016, al fine di rivederle e superarle, per giungere ad un accordo maggiormente condiviso.

Come USB chiediamo:

1.   Mobilità basata sui punteggi ottenuti senza nessun limite in uscita od in entrata. L’assurdo e ingiusto criterio della mobilità per sede di appartenenza o sede di destinazione, deciso dai Direttori Provinciali, ha, infatti, impedito ai lavoratori con un punteggio molto elevato di vedere accolte le proprie legittime aspettative di mobilità. Tra l’altro non è possibile limitare la mobilità in forza di una pianta organica che di fatto è un semplice paragone con le situazioni pregresse. Ricordiamo, inoltre, che con il telelavoro tra uffici è possibile sopperire anche alle carenze d’organico e quindi permettere il trasferimento a chi lo chiede.

2.   Non ha senso parlare di mobilità regionale se non si affrontano anche le richieste di chi, magari da anni reclama inutilmente di cambiare attività all’interno dello stesso ufficio o di essere trasferito ad altro ufficio della stessa DP (compresi, ovviamente i lavoratori degli uffici provinciali del territorio). 

Lieve disponibilità della Direzione Regionale in merito alle nostre segnalazioni sugli accessi non autorizzati da parte di ex dipendent (vedi allegato) e in merito ai comportamenti intimidatori, nei confronti dei lavoratori, da parte del Direttore provinciale di Lodi. 

In merito all’annoso e già rilevato problema della insalubrità dei servizi igienici presso l’UT di Milano 1 abbiamo ribadito che occorre un immediato intervento strutturale che non può essere sanato solo aumentando la pulizia ordinaria, ribadendo con fermezza, che non crediamo possibile addossare la colpa sulle lavoratrici delle pulizie trasformando i lavoratori in loro controllori.