LADRI DI DEMOCRAZIA

Roma -

e sui CAM l'amministrazione tira dritto come se nulla fosse ...

La riunione prevista il 17 maggio per l'istituzione delle Posizioni Organizzative di elevata responsabilità e sulla riorganizzazione delle DR e delle DP, i cui contenuti affideremo ad un comunicato successivo, si è aperta subito con un colpo di scena.

L'Amministrazione aveva convocato sullo stesso tema due distinti incontri: il primo alle 15 con tutte le sigle sindacali, e l'altro alle 17, soltanto con le OO.SS firmatarie del contratto, escludendo, quindi, dal secondo tavolo USB e FLP.

Una soluzione pilatesca frutto di una interpretazione, anche piuttosto pasticciata, di quella norma discriminatoria ed antidemocratica contenuta nel CCNL siglato da CGIL, CISL, UIL, SALFI e INTESA, in base alla quale chi, come USB, ha scelto di non firmare il contratto non avrebbe diritto a sedere ai tavoli negoziali e di confronto di secondo livello.

Poco importa se, come hanno ancora una volta ribadito le elezioni RSU, USB è organizzazione maggiormente rappresentativa che rappresenta migliaia di lavoratori; poco importa se quella norma del CCNL è oggetto di un ricorso presentato da USB volto a farne accertare l'incostituzionalità;  poco importa se la CGIL, nel settore metalmeccanico, ha  vinto una importante battaglia legale, ottenendo una pronuncia della Corte Costituzionale (231/2013) proprio sul principio che non si possono discriminare le organizzazioni sindacali rappresentative a causa della mancata sottoscrizione di un contratto collettivo nazionale.

Gli interventi al tavolo di CGIL,CISL,UIL,SALFI e INTESA  convergevano su un unico punto, mostrando la vera natura di queste sigle sindacali e rende palese la loro concezione autoritaria e profondamente antidemocratica delle relazioni sindacali: chi non ha firmato il contratto non deve partecipare ai tavoli negoziali.

L’amministrazione dal canto suo non ha esitato a cogliere la palla al balzo per scegliersi interlocutori di comodo, anche a costo di affrontare il caos organizzativo che deriverebbe dall’annullamento degli atti adottati e degli accordi firmati in applicazione di una norma la cui legittimità è sub judice.

Un gioco di squadra che fotografa perfettamente il legame che unisce Amministrazione e sindacati amici.

Ma la pagina buia della democrazia che ha caratterizzato questa giornata non finisce qui: su espressa richiesta della sola USB volta ad ottenere il ritiro o almeno la sospensione dell'estensione ai CAM dell'assistenza in materia catastale, l'Amministrazione ha risposto che nulla verrà sospeso annunciando che sarà prevista nella prossima settimana un incontro al quale, a questo punto, non sappiamo se USB verrà convocata.

Uno schiaffo in faccia ai lavoratori del CAM che in questi giorni si sono prontamente mobilitati contro l'arroganza e la prepotenza dell'Amministrazione.

Le due vicende (esclusione dal tavolo di USB e informativa sull' estensione ai CAM dell'assistenza in materia catastale) si legano profondamente perchè parlano entrambe di un preoccupante deficit di democrazia che merita una risposta adeguata.

Come USB siamo pronti a inasprire la mobilitazione nei CAM partendo da due punti:

la sospensione immediata di ogni iniziativa unilaterale in materia di estensione ai CAM dell'assistenza in materia catastale;

la partecipazione al tavolo di confronto con l'Amministrazione di tutte le sigle sindacali maggiormente rappresentative, indipendentemente dalla sottoscrizione del contratto.

Ci sono dei momenti, quando la democrazia viene attaccata e quando la prepotenza diviene la regola, in cui occorre gettare il cuore oltre l'ostacolo.

Questo è uno di quei momenti!