LA CGIL PERDE LA TESTA! ED ANCHE LA FACCIA …

Roma -

È stata sufficiente una iniziativa sindacale volta a rivendicare il sacrosanto diritto a partecipare ai tavoli negoziali, in quanto O.S. maggiormente rappresentativa, per mandare in tilt il desolante panorama sindacale rappresentato dai firmatari del CCNL.

Su tutti spicca la CGIL, il cui comunicato a commento della nostra iniziativa è al contempo avvilente e grave.

Avvilente perché fotografa pienamente il degrado dal punto di vista dei valori che avvolge quello che un tempo, ormai lontano, era il più grande sindacato dei lavoratori.

Grave perché emerge con forza il profondo disprezzo nei confronti delle minime regole democratiche e una visione autoritaria delle relazioni sindacali: un’iniziativa sindacale volta ad affermare il sacrosanto diritto di una O.S. maggiormente rappresentativa a partecipare ai tavoli, viene derubricata a sceneggiata!

Il resto è un tentativo patetico di mostrare inesistenti contraddizioni nella linea sindacale dell’USB.

Quello che la cgil non dice è che il CCNL nel 2005 fu sottoscritto da tutte le sigle sindacali, per cui la norma che a quel tempo escludeva dalla contrattazione le OO.SS non firmatarie, pur contestata anche allora, non produsse alcun effetto.

Quello che la cgil non dice è che successivamente accadde anche a lei di non firmare il biennio economico 2008-2009 e che quando l’Agenzia delle Entrate convocò solo i firmatari, si presentò al tavolo, nonostante non fosse convocata (ecco quello che allora scriveva lo stesso rappresentante Cgil che oggi difende la norma discriminatoria)

Quello che la cgil non dice è che, quando nel settore metalmeccanico è stata esclusa dai tavoli per non aver firmato il contratto, ha vinto una importante battaglia legale, ottenendo una pronuncia della Corte Costituzionale (231/2013) basata proprio sul principio che non si possono discriminare le organizzazioni sindacali rappresentative a causa della mancata sottoscrizione di un contratto collettivo nazionale.

 

Vorremmo quindi chiedere alla cgil: la democrazia sindacale è un bene da conquistare quando a richiederla è solo lei e invece può essere negata, anche con il proprio determinante assenso, quando a essere discriminata è l’USB o una qualsiasi altra organizzazione che si permetta di non condividere i contratti che la cgil firma?

La richiesta di garantire il pluralismo sindacale vale solo quando a chiederla è la cgil e non vale quando la cgil é comodamente seduta al tavolo?

Quanto alla affermazione nella quale in maniera subdola si assimilano le iniziative USB ad azioni fasciste nei confronti dei confederali la respingiamo con sdegno e la rispediamo al mittente.

Il fascismo si combatte nelle strade e nei posti di lavoro rivendicando libertà e diritti ed estendendo le forme di partecipazione democratica: l’USB lo fa quotidianamente anche denunciando chi, come la cgil, quelle libertà e quei diritti li sta progressivamente restringendo, anche utilizzando norme antidemocratiche e discriminatorie come quella dell’articolo 7 del CCNL.

VERGOGNATEVI!