Lombardia - Entrate, la conoscete la favola del FUA 2015

Milano -

C’è un sistema certo e matematico per vanificare il ruolo di un sindacato e scaricare a valle le responsabilità: lo scadenzismo. Siamo in tema di FUA 2015 (o meglio residuo fondo di sede).

 

 

 

C’era una volta la possibilità di elaborare un criterio, un principio, un modello di lavoro, un guizzo di fantasia e sottoporlo, magari, a un’Assemblea di lavoratrici e lavoratori. Farlo votare, bocciare, emendare. Insomma: quelle cose romantiche tipo la partecipazione.

 

C’era una volta, la possibilità di avere lo spazio temporale per analizzare i dettagli e le loro mimetizzazioni.

 

C’era una volta la possibilità di avere quattro occhi invece che due e provare a ridurre il rischio di errori materiali.

 

C’era una volta, tanto e tanto tempo fa e chissà se ci sarà mai più.

 

Dopo un ritardo cronico di anni, la contrattazione (che parolone) sul residuo FPS 2015(!) si riduce nel 2018(!) a una settimana giusta giusta dalla chiusura contabile del sistema. In Lombardia 13 DP, una Direzione Regionale e un Ufficio del Territorio devono discutere, firmare e caricare i dati in una settimana (giorni utili di lavoro si intende) altrimenti lavoratrici e lavoratori prenderanno quanto gli spetta nel 2019.

 

Sbarrata da un lato da una certificazione che stentava ad arrivare e dall’altra un applicativo che non perdona. Ma non pensate che sia un caso ... tutto studiato per rendere nullo il lavoro sindacale e lasciare all'amministrazione mano libera per dividere i soldi dei lavoratori come meglio gradisce.

 

 

 

E guai a farlo notare. Mica vorrai far saltare il FUA, gridano scandalizzati i sindacati complici dell'Amministrazione? Certo che no. Siamo tutt*coi debiti. Ma magari quello che sarebbe interessante capire è perché il residuo fondo di sede si è drasticamente ridotto, in alcuni casi anche della metà: c’entreranno mica le posizioni organizzative?

 

 

 

Che ci sta a fare un sindacato se il suo ruolo è di mera ratifica? E ancora: perché ci devo mettere la faccia e la mia firma, se la mia testa è di fatto costretta a non proferire eccezione che sennò si rallenta e scatta l’ora X dell’11 giugno?

 

 

 

Si sa, come la fai la sbagli ma ci sono dei detti che non la sbagliano mai: a jatta priscialora fa i figghi ovvi. La gatta frettolosa fa i gattini ciechi. E se la jatta è del 2015, anno della sentenza della Corte Costituzionale sugli incarichi dirigenziali forse qualche minutino in più per sapere PRIMA i nomi dei “premiati” sarebbe pure giusto prenderselo.

 

 

 

A rendere ancora più grave la situazione si ci mettono CGIL, CISL e UIL e le loro continue richieste di esclusione dai tavoli dei sindacati non firmatari del peggior CCNL della storia. Richieste talmente pressanti da aver portato l’amministrazione a emanare una nota il 29 maggio con la quale precisava che le organizzazioni sindacali da convocare fossero quelle firmatarie del previgente CCNL. Garantismo al contrario, insomma.

 

 

 

Purtroppo questa non è una di quelle favole dove alla fine tutti vissero felici e contenti perché tanto c'è sempre chi firma tutto ciò che l'amministrazione gli mette sotto il naso senza neppure aprire gli occhi. Più che una favola una tragedia :)