Come funghi velenosi si scoprono uno ad uno gli articoli del nuovo CCNL

Roma -

Ecco che, dopo le elezioni RSU, arrivano puntualmente, una dopo l’altra, le interpretazioni del contratto Collettivo di Lavoro, che le Amministrazioni e l’Aran avevano sospeso con il chiaro intento di non mettere in difficoltà le OO.SS. firmatarie, in vista delle elezioni.

Eravamo stati facili profeti quando avevamo previsto che il pesante arretramento dei diritti determinato dal nuovo CCNL, che la USB ha giustamente ritenuto di non firmare, sarebbe stato manifesto dopo il voto alle elezioni RSU.

E così dopo l'interpretazione dell'articolo 35 in materia di visite specialistiche, ecco spuntare un’altra interpretazione contraria ai lavoratori, la nota del 12 giugno con cui l’amministrazione espone gli ambiti di applicazione del nuovo art. 37 del CCNL Funzioni Centrali 2016-2018 in merito all’ipotesi della malattia insorta durante l’orario di lavoro con conseguente uscita del dipendente dalla sede dell’ufficio.

Mentre il vecchio articolo 49 del CCNL Agenzie Fiscali prevedeva che le ore lavorate fino al momento dell’insorgere della malattia stessa fossero recuperate con riposo compensativo, il nuovo articolo 37 non prevede tale ipotesi e pertanto al dipendente non sarà più riconosciuto il riposo compensativo dovuto. Cioè quelle ore sono regalate all'amministrazione. 

Lo dice   l’amministrazione che, con la consueta dose di realismo cita l’ovvietà delle nuove previsioni contrattuali e chiarisce la reale natura delle relazioni sindacali: “Con specifico riferimento alle assenze per malattia, l’Aran ha precisato che il contenuto dell’articolo 37 è di per sé esaustivo e corrisponde a quanto i soggetti negoziali hanno voluto riconoscere in termini di trattamento di tale fattispecie”; e, pertanto, qualsiasi interpretazione risulta superflua.

A questo punto del discorso le domande, fin troppo retoriche, sorgono spontanee: ma qual è stato il ruolo dei sindacati firmatari nella “contrattazione” del CCNL? Perché non arrivano i tanto attesi miglioramenti interpretativi spacciati da queste OO.SS. in campagna elettorale RSU?

La risposta è semplice: questo contratto è stato siglato proprio per sancire l'arretramento dei diritti dei lavoratori pubblici!

E mentre il nuovo CCNL dispiega poco alla volta i propri effetti e sempre più si palesa il ruolo di complicità delle OO.SS. firmatarie, un altro tassello si aggiunge alla comprensione della reale posta in gioco. La gabbia normativa prevista dal nuovo contratto sarà a fondamento della ristrutturazione di alcuni istituti universalistici, secondo schemi privatistici e competitivi dettati dalla propaganda aziendale.

In fase di contrattazione integrativa si parlerà infatti di forme privatistiche di Welfare (art. 80), un mercato enorme dove le maggiori OO.SS. firmatarie hanno un interesse diretto a intervenire e essere parte in causa.

In contrattazione integrativa si discuterà inoltre delle modalità di utilizzo delle risorse economiche di tutto il personale, laddove si dovrà decidere l’entità della quota di maggiorazione del premio individuale del personale super valutato dal dirigente. Il cui ammontare non potrà essere inferiore al 30% del valore medio pro-capite del personale valutato positivamente (art. 78).

Ci troviamo pertanto in un fase nuova per il nostro comparto e il pubblico impiego tutto, dove gli strumenti di tutela e democrazia economica sono posti in discussione. A guardia di tale impianto l’art. 7 del nuovo CCNL, con cui parte pubblica e OO.SS. firmatarie escludono i sindacati dissenzienti come USB dai tavoli di contrattazione integrativa, per meglio avere le mani libere…

Arretramento dei diritti ed attacco alla democrazia sindacale, sono quindi due facce della stessa medaglia. 

Per questa ragione invitiamo colleghe e colleghi a sostenere le iniziative di USB Funzioni Centrali, che ha deciso di accompagnare il ricorso contro l’art. 7 del contratto collettivo, con una petizione da sottoporre in tutti i luoghi di lavoro con la quale si chiede di cancellare questa norma antidemocratica ed odiosa e di sostenere la vertenza sulla democrazia sindacale.