Agenzia Dogane - Meglio tardi che mai...

Roma -

Era il novembre del 2006 quando un nostro comunicato intitolava “Schiavi del passato o costruttori del futuro? L’Agenzia delle Dogane ad un bivio”, si parlava allora se ampliare le vecchie procedure di riqualificazione o ragionare su nuove procedure, del contratto integrativo, del comma 165 e delle pressioni che Funzione Pubblica e Revisori dei Conti esercitavano per farci dotare di un organico diviso per le 14 fasce retributive, ingessando le possibilità di carriera dei lavoratori doganali.

 

Nella riunione che si è tenuta ieri le problematiche che ci siamo trovati davanti sono state pressochè le stesse di allora, segno che le strade percorse nell’ultimo anno di contrattazione hanno dato scarsi risultati. In negativo, di nuovo c’è che, cedendo alle pressioni, ora abbiamo una pianta organica “ingessata” e che i revisori dei conti non hanno approvato l’ipotesi del CCNI. In positivo, di nuovo c’è che si è firmato ieri un accordo che mette al riparo dalle assunzioni per concorso e per mobilità previste nel prossimo triennio dalla legge Finanziaria il 50% dei posti vacanti al 1 gennaio 2007 da destinare ai passaggi interni.

 

Era questo un primo, fondamentale passo per cercare di risolvere le annose problematiche che hanno finora imbrigliato le opportunità di carriera dei lavoratori delle Dogane. Naturalmente la strada è ancora lunga. Bisognerà stabilire modalità, criteri, numeri… e non ci potremo permettere di sbagliare ancora, di rifare il trucco a vecchi accordi fatti apposta per essere impugnati, di inserire clausole che facciano apparire a priori qualcuno più meritevole di altri. Non potremo permetterci nemmeno interpretazioni contrattuali che riducano i numeri da destinare alla riqualificazione, come quella trapelata al tavolo dalla parte pubblica, che limita la carenza alle disponibilità nella posizione economica F1.

 

La quota del 50% da destinare alle procedure interne dovrà essere calcolata sulla vacanza di organico dell’intera Terza Area, che, anzi, dovrà essere incrementata, di pari passo con l’aumento dei carichi lavoro fissati annualmente dalla Convenzione. Solo aumentando la professionalità, infatti, sarà possibile per l’Agenzia avvalersi di un capitale umano a cui affidare compiti più elevati e da cui aspettarsi risultati ancora migliori.

 

Ci auguriamo, quindi, che a partire da oggi si decida di uscire dal vicolo cieco in cui le scelte del passato ci avevano costretto e si inizi a correre per recuperare il tempo perduto. E lo si potrà fare solo ritornando sui propri passi, rimettendo mano allo “spacchettamento” delle piante organiche e al contratto integrativo, per ritornare di nuovo di fronte a quel bivio e stavolta non sbagliare la strada. Ieri inoltre l’Agenzia ci ha comunicato di voler istituire un “gruppo di lavoro” sul tema della formazione coinvolgendo alcuni lavoratori direttamente impegnati nelle realtà operative, per cercare di sviluppare per il 2008 un Piano della Formazione più aderente alle reali necessità di chi è impegnato sul campo.

 

Anche su questo non possiamo che trovarci d’accordo, poiché durante una recente assemblea, un gruppo di lavoratori aveva rappresentato la stessa esigenza al Direttore del Personale. Anche in tema di tutela della salute e sicurezza sul lavoro ci è stata consegnata ieri una informativa che, dimostrando una rinnovata attenzione verso un argomento troppo spesso trascurato in passato e che continua ad essere un punto dolente in molti uffici periferici, ci fa sperare che all’Agenzia delle dogane siamo di fronte ad un nuovo corso…

 

Nel frattempo, il tentativo di prendere la strada giusta per rendere il nostro lavoro più dignitoso non può prescindere dalla rivendicazione di un contratto che manca alla categoria da più di due anni. In questo mese la mobilitazione dei lavoratori è iniziata a montare, ed è ora più che mai importante che i posti di lavoro continuino a far sentire la loro voce per sostenere la nostra mozione e agevolare la rapida conclusione della vicenda contrattuale.