Agenzia Territorio - Il TAR blocca il decentramento

Roma -

Finalmente il TAR del Lazio, con sentenza n. 4259/2008, boccia senza termini l’intero impianto del decentramento dichiarando illegittimo non soltanto il DPCM che permetteva ai Comuni di scegliere se gestire direttamente le funzioni catastali o lasciarle all’Agenzia del Territorio ma anche il protocollo d’intesa ANCI – Agenzia del Territorio del 4 giugno 2008.

 

La sentenza ribadisce che i Comuni sono chiamati a “partecipare” alla determinazione delle rendite catastali che devono essere effettuate e verificate dell’Agenzia del Territorio. Il DPCM, si legge nella sentenza, espropria, sostanzialmente, le funzioni “decisionali autoritative” dell’Agenzia del Territorio affidandole illegalmente ai Comuni.

 

Il TAR mette finalmente in evidenza ciò che come RdB sosteniamo da tempo e ci permette di riaprire il dibattito sul decentramento. Adesso occorre che il governo ascolti le ragioni esposte da RdB riportando i lavoratori dell’Agenzia del Territorio ad essere protagonisti e garanti della qualità del dato catastale, sia esso rendita catastale, che aggiornamento cartografico o variazioni d’intestazioni.

 

I Comuni, così come stabilito dalla legge, potranno (e non dovranno) partecipare al miglioramento della qualità del dato fornendo all’Agenzia tutta la collaborazione necessaria per una più mirata lotta all’evasione o per una maggiore conoscenza del territorio.

 

Il DPCM del 14 giugno 2007 deve essere riscritto e quindi TUTTE le delibere comunali andranno rifatte seguendo i dettami della nuova normativa.

 

I Comuni dovranno allora valutare se gestire il Catasto, senza poter determinare o variare le rendite catastali e senza gli introiti dell’ICI prima casa, che il nuovo governo ha dichiarato di voler abolire, sarà un’operazione di cui accollarsi i costi e le difficoltà gestionali o se invece non sarebbe più opportuno lasciar fare ai lavoratori dell’Agenzia del Territorio che hanno dimostrato capacità e serietà nella gestione della banca dati catastale.

 

Un ultimo suggerimento, i soldi stanziati per aiutare i Comuni a “distruggere” il Catasto, utilizziamoli per nuove assunzioni per rimpinguare gli organici ormai massacrati dai pensionamenti degli ultimi otto anni e dalle continue leggi sulla lotta all’evasione ed elusione immobiliare, i lavoratori dell’Agenzia del Territorio li sapranno far fruttare perequando le rendite e continuando a lottare contro l’abusivismo che i Comuni non sono mai riusciti o non hanno mai voluto combattere.

 

A chi ci diceva di smetterla di lottare contro il decentramento perché ormai le leggi erano scritte diciamo che è ora di gridare ancora più forte contro l’ottusità di chi continua a sostenere questo decentramento illegittimo e contrario ai veri interessi del Paese e ad aprire un dialogo che permetta di far crescere il ruolo dell’Agenzia del Territorio capace di contribuire al risanamento della finanza pubblica.