Sardegna - La ri-disorganizzazione delle Entrate, seconda puntata

Cagliari -

Vi ricordate, pronti, partenza, via... è passato poco più di un mese e in Sardegna ancora tutto fermo. Eppure eravamo davvero già pronti;  gli uffici di Nuoro, Lanusei e Oristano erano già stati allertati, i gestori di rete avevano ricevuto ordine da Roma di predisporre tutto entro il 16 aprile, il 20 si parte, i nuovi direttori già nominati.

 

Ma proprio sul più bello, qualcuno con voce stentorea ha gridato: “fermo gioco”, proprio come quando eravamo bambini. E il gioco si è fermato davvero, all’ultimo istante l’esperto in geografia dell’Agenzia ha insinuato un dubbio nelle alte sfere, su cosa? Semplice… sul numero delle province. Tutto d’un tratto si è scoperto che le province della Sardegna sono otto (c’è scritto anche nell’atlante - nemmeno tanto nuovo - della De Agostini, quello che regalavano con i punti di un noto marchio di carburanti) e non quattro.

 

Sembra assurdo, ma chi siede ai vertici dell’Agenzia delle Entrate pare proprio che non sappia fare di conto, e anziché operare risparmi di denaro, risparmia sulle province (quattro al prezzo di otto, mica male). Insomma siamo all’impasse, in balia di una “ridisorganizzazione degli uffici” messa in piedi in fretta e furia, e a soli due mesi dalla scadenza del fatidico primo semestre, qualcuno comincia a nutrire qualche dubbio sull’attivazione degli uffici di Oristano e Nuoro, anche perché, con l’istituzione delle nuove province sono cambiati anche i confini, e alcuni paesi (Bosa, Budoni, Isili, San Teodoro, ecc.) hanno cambiato provincia con possibili ripercussioni sulla posizione dirigenziale dell’Ufficio di Nuoro, che potrebbe ben presto rientrare tra i cosiddetti nobili decaduti.

 

Al di là della facile ironia, preoccupa la scarsa considerazione per la Sardegna, la cui geografia è ben nota solo quando si tratta di organizzare il G8 o costruire qualche villa di “certosa” fattura. Un tempo eravamo il granaio di Roma, oggi siamo l’inceneritore della povera  Napoli, domani forse saremo il polo nucleare d’Italia. Avevamo chiuso la prima puntata con le dichiarazioni del Direttore regionale della Calabria, questa volta ospitiamo le dichiarazioni rilasciate alla stampa locale il 6 marzo, quando l’attivazione dei nuovi uffici sembrava imminente, dal Direttore regionale della Sardegna

 

”L'istituzione delle Direzioni Provinciali - ha detto il Direttore regionale dell'Agenzia, Libero Angelilli "garantirà un'assistenza migliore senza alcuna ripercussione sulle abitudini dei contribuenti sardi, che potranno sempre contare sulle attuali strutture di riferimento, ma allo stesso tempo permetterà di avere un più efficace controllo sull'attività di accertamento grazie alla minore frammentazione territoriale dell’azione di contrasto all'evasione".

 

Ci dispiace notare che se da un lato si rassicurano i contribuenti, dall’altro nulla si dice sulla sorte dei fannulloni, pardon dei lavoratori.

 


Con legge regionale n. 9 del 12 luglio 2001, alle già esistenti province di Cagliari, Nuoro, Sassari, Oristano, se ne sono aggiunte altre quattro. Le nuove province sono divenute poi operative a seguito delle elezioni provinciali dell'8 e 9 maggio 2005 e sono quelle di:

* Olbia-Tempio (con capoluoghi Olbia e Tempio Pausania);

* Ogliastra (con capoluoghi Lanusei e Tortolì);

* Carbonia-Iglesias (con capoluoghi Carbonia e Iglesias);

* Medio Campidano (con capoluoghi Sanluri e Villacidro).