Liguria - Territorio, tressette con il morto

Genova -

In questi giorni negli uffici provinciali della Liguria, come anche nel resto d’Italia, si stanno svolgendo (o si sono già concluse) le trattative relative alle particolari posizioni del Fondo per le Politiche e lo Sviluppo del 2006 e del 2007. Sul consueto ritardo con cui si devono sottoscrivere tali accordi è ormai inutile sprecare fiato. Però questa volta stiamo assistendo ad una particolare evoluzione delle trattative ai tavoli locali.

 

Negli uffici provinciali di Genova e Savona ci è parso che la Direzione avesse alcune reticenze nell’affrontare la trattativa con una certa autonomia. Ci è parso che, probabilmente, ai tavoli si stesse giocando una partita “col morto”, qualche entità che muovesse le carte alle spalle dei direttori impedendo loro di condurre una trattativa libera, autonoma, nello spirito di un confronto che dovesse tenere conto della realtà locale più che di un piano nazionale. Invece, alle proposte di OO.SS. ed RSU, perfettamente conciliabili con le previsioni contrattuali, ecco comparire dubbi, perplessità rimandi, velati vincoli.

 

Ci stiamo chiedendo: a che gioco giochiamo? Ci pare che l’Amministrazione stia cercando di dimostrare qualcosa al neo ministro Brunetta su come viene trattata la meritocrazia negli Uffici Provinciali. Però, allo stesso tempo, pare che questo atteggiamento smentisca le previsioni dello stesso ministro sull’autonomia del dirigente.

 

Alla fine chi ci rimette sono sempre i lavoratori che restano in attesa di una impossibile definizione degli accordi. Se il “vero” tavolo di contrattazione è altrove sarà meglio che l’Amministrazione lo faccia sapere chiaramente alle OO.SS. ed alle RSU in modo da poter fissare un appuntamento con chi di dovere e portare a termine la trattativa per le risorse economiche che i lavoratori attendono da oltre 2 anni.

 

Se quello cui abbiamo assistito è invece solo una nostra impressione allora aspettiamo che i direttori degli uffici provinciali dimettano l’abito del “non so se così posso” e conducano una corretta contrattazione con le controparti deputate a farlo.