Umbria - Territorio, Docfa telematico: si esporta il lavoro ordinario

Perugia -

Non condividiamo i modi e la sostanza con cui si è deciso in maniera del            tutto unilaterale di trasferire una parte importante delle lavorazioni ordinarie presso altri uffici senza un confronto con i rappresentanti sindacali dei lavoratori.

Trasferire il controllo delle pratiche Doc.fa., inviate telematicamente, ad altri uffici non può essere considerato come se fosse un fatto normale e conseguenziale ma un momento di attenta analisi e riflessione.

Il trasferimento del lavoro ordinario, perdipiù di specificità tecnica e di alto valore fiscale determina un impoverimento ed un esubero dell’ufficio periferico di specifiche professionalità.

Se l’ufficio di Perugia è in carenza di personale occorre innanzitutto avviare una procedura di mobilità volontaria tra enti pubblici così come sta avvenendo in altri uffici in Italia, valutare quali profili professionali siano in carenza e stabilire le eventuali lavorazioni su cui temporaneamente intervenire per evitare la formazione di arretrato. Inoltre risulta fondamentale, per la credibilità e la qualità delle banche dati catastali, che si trovi un sistema di verifica della qualità del lavoro svolto da altri uffici al fine di evitare di creare forti sperequazioni difficilmente sanabili.

Se invece non esiste una carenza di personale la pericolosità di esportare lavorazioni ordinarie abbinata alle norme che prevedono la mobilità coatta del personale in esubero equivarrebbe a darsi “la zappa sui piedi” e siccome i lavoratori perugini non sono masochisti, crediamo sia indispensabile un confronto sindacale su questa delicata materia.

Abbiamo quindi richiesto all’Amministrazione un incontro urgente per affrontare seriamente tale problema.

Crediamo che il sistema di norme creato per estromettere i sindacati e quindi i lavoratori, da qualsiasi problema riguardante l’organizzazione del lavoro, fortamente voluto da Brunetta con l’appoggio dei sindacati complici, sia un ulteriore passo nella distruzione della democrazia in questo Paese che abbinata al blocco dei salari e delle carriere, al taglio del salario accessorio crea un mix distruttivo su cui non è possibile chiudere gli occhi. Il 27 gennaio, giornata di sciopero generale e di manifestazione a Roma sarà un’occasione per esternalizzare si qualcosa di importante: il nostro dissenso! Ed anche nelle elezioni RSU scegliere liste di sindacati collaborazionisti vorrà dire condividerne le scelte effettuate sino ad oggi.

Alza la testa e reagisci, non farti schiacciare, la tua dignità innanzitutto.

Scarica il comunicato e la lettera inviata all'Amministrazione in fondo alla pagina.