Liguria - Territorio, non chiudiamo Finale Ligure

Savona -

Ancora una volta l’ Agenzia del Territorio ha manifestato l’intenzione di chiudere la sede della sezione staccata di pubblicità immobiliare di Finale Ligure e di trasferire personale e servizi presso l’Ufficio di Savona in cui sono  già alloggiati sia l’ufficio tecnico erariale sia la ex conservatoria.

Motivo dell’ attuale decisione è che i locali in cui opera la sezione di Finale sono di proprietà di privati e che quindi la pubblica amministrazione paga un affitto che, vista la metratura degli uffici più un vasto archivio, risulterebbe ingente, inoltre, la Pretura di Finale Ligure è stata chiusa da qualche anno e che quindi è decaduto l’obbligo di legge per cui per cui in ogni sede di tribunale deve esserci una Conservatoria, infine, fra la sede attuale e quella di Savona ci sono una trentina di chilometri e l’Agenzia vorrebbe sopprimere le sezioni “vicine” alle sedi provinciali. Detto ciò, la scelta di chiudere parrebbe razionale e nell’ottica del risparmio se non fosse per altre considerazioni che non bisogna sottacere.

L’Ufficio di pubblicità immobiliare di Finale Ligure tratta un numero annuo di formalità maggiore di quello del servizio di pubblicità immobiliare di Savona in quanto ha comuni quali Alassio, Albenga, Finale Ligure, Andora e tutti i comuni della costiera  in cui il mercato immobiliare è molto vivo.

Per la conformazione del territorio e considerato che la competenza territoriale della sezione va da Varigotti ad Andora, chiudere l’ufficio significherebbe scaricare sugli utenti e specie su quelli privati ulteriori disagi in quanto sarebbero costretti ad affrontare viaggi piuttosto disagevoli per la tutela dei loro diritti immobiliari.

L’immobile in cui è sita l’Agenzia del Territorio di Savona è a sua volta in affitto e non sembra essere razionale il trasferimento, inoltre, l’Agenzia non si è data in alcun modo da fare per cercare in loco una sede, contattando ad esempio il Comune di Finale Ligure per ottenere eventuali locali idonei (anche per il Comune vi è interesse che un servizio pubblico per i cittadini sia mantenuto nel suo territorio).

Ad oggi non è stata contattata la RSU e tanto meno qualsiasi organizzazione sindacale e come da tempo normalmente accade  si mette tutti di fronte al fatto compiuto senza prima discuterne. I lavoratori che in forza presso la sede di Finale Ligure sono otto di cui due part-time ed hanno portato avanti gli obiettivi assegnati loro dall’Agenzia compreso uno sportello catastale (fino al 04 10 2011 data in cui è stato chiuso da un giorno all’altro per una direttiva della sede di Savona) e sono anni che lavorano con continue voci di spostamenti.

Già negli anni dal 1997 al 1999, al tempo in cui si era appena passati all’allora Ufficio del Territorio e la sede della Conservatoria era diversa, si era parlato di un possibile trasferimento a Savona e per questo motivo erano stati interrotti i contatti che la precedente dirigenza aveva instaurato con il comune di Finale Ligure, rinunciando ad una sede completamente gratuita e messa a norma (unico corrispettivo era un locale fatiscente di proprietà dello Stato pervenuto come eredità giacente che le Entrate erano disposte a dimettere) individuata nella ex colonia “Rivetti” zona Aquila.

Motivo di questa rinuncia era quello di portare tutti nell’enorme e “dispendiosa” sede di Savona in via corso Ricci 14 affittata dal Collegio dei geometri di Savona. A quel tempo ci fu una sollevazione dei lavoratori sostenuta dai sindaci dei comuni della zona, dei notai e degli avvocati e dopo varie traversie l’Agenzia mutò parere ma ormai l’immobile promesso era stato adibito ad altro uso (liceo scientifico) e si dovette reperire l’attuale sede In affitto.

Come chiarito, non siamo contrari al risanamento della pubblica amministrazione e al risparmio dei costi di gestione ma crediamo che non si possano prendere decisioni sulle spalle delle persone, trattandole come arredi da spostare e non come risorse da coinvolgere e con cui trovare le migliori scelte possibili sia per l’Amministrazione che per le esigenze dei lavoratori.

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