Territorio Liguria. FPSRUP 2004-2005 RdB firma

Genova -

In data 26 marzo 2007 si è svolto un incontro regionale tra le OO.SS. ed il Direttore Regionale del Territorio avente per oggetto il divisione delle quote del Fondo per le Politiche di Sviluppo delle Risorse Umane e per la Produttività (FPSRUP) anni 2004 e 2005 spettanti alla Regione Liguria. Per intenderci, quello che una volta veniva chiamato Fondo Unico di Amministrazione (FUA).

L’Amministrazione aveva presentato come modello di divisione delle somme presso i singoli uffici quello utilizzato a livello nazionale per l’attribuzione delle risorse alle singole Regioni e cioè il carico di lavoro. Dopo una lunga mediazione alla quale hanno partecipato quasi tutte le sigle sindacali, RdB, CISL, UIL, SALFI e INTESA hanno presentato una proposta di ripartizione dei fondi (concordata poi con l’Agenzia) che vede il fabbisogno, presentato dagli Uffici limitatamente alla Tabella B dell’accordo nazionale, pesare per il 40% e il numero del personale presente nei singoli uffici per il 60%.

PERCHE’?

Perché l’accordo nazionale prevede che potranno essere individuate a livello locale, ulteriori fattispecie o prassi, anche ai fini di riconoscere eventuali compensi individuali su base selettiva.

Le OO.SS. firmatarie dell’accordo regionale, visto che da molti uffici provinciali erano risultate chiare le intenzioni di riscontrare tali fattispecie o prassi (richieste in tal senso sono state evidenziate negli stessi verbali degli uffici locali o almeno discusse in sede di riunione coi Direttori provinciali), hanno ritenuto che il fabbisogno presentato dagli uffici fosse solo lo specchio parziale (e mal rilevato) di un fabbisogno degli uffici stessi e quindi non potesse essere il solo ed unico metro di giudizio per la ripartizione delle somme. Per tale ragione si è voluto dare un peso, comunque consistente, ma non preponderante, a questo fabbisogno.

Si è, insomma, mediato tra il modello sottoscritto a livello nazionale e l’esigenze emerse dai singoli uffici. L’accordo firmato riprende quindi per intero l’accordo nazionale rilevando, oltre alla tabella B, l’autonomia degli uffici provinciali di identificare queste ulteriori fattispecie o prassi per riconoscere ai dipendenti che hanno svolto sia le attività previste dall’accordo sia altre attività individuabili a livello locale  i giusti compensi senza penalizzare nessuno.

In questo senso, la libertà di contrattazione data agli uffici provinciali di valorizzare o meno il riconoscimento delle “fattispecie o prassi” non distorce l’accordo nazionale né penalizza gli uffici provinciali bensì restituisce valore contrattuale alle RSU ed alla trattativa locale.

Va rilevato infine che le eventuali distorsioni non deriveranno certo dall’accordo regionale, ma dall’aver accettato, nell’accordo nazionale (che noi non abbiamo firmato), il mantenimento solo di alcune indennità senza sincerarsi della effettiva capienza dei fondi…