Agenzia Entrate - Lavorazioni Modello UNICO società di capitali e riorganizzazione front-office. Il modo di affrontare le questioni non cambia!

Foggia -

L’Agenzia e la Direzione del nostro Ufficio modificano unilateralmente le attribuzioni e le funzioni delle proprie strutture  senza coinvolgere i lavoratori. L’Agenzia, infatti, senza che sia stato assunto alcun provvedimento di revisione delle piante organiche e dei compiti operativi, ha individuato, di concerto, evidentemente, con i propri  organi regionali e locali, il nostro Ufficio quale destinatario delle nuove lavorazioni sulle dichiarazioni dei redditi e la Dirigenza locale, rifiutando qualsiasi confronto, ha dato avvio ai corsi di formazione sul front-office unificandolo, di fatto, con il back-office. Manifestiamo il nostro più fermo dissenso nei confronti dei provvedimenti sinora attuati, assunti in assenza di qualunque minima forma di legittimità e trasparenza. L’Agenzia ha avviato, da tempo, una opera di radicale riscrittura delle funzioni dell’Ufficio di Foggia che da Ufficio periferico con competenze di presidio territoriale diventa un centro lavorazione dati. La concentrazione in questo Ufficio di competenze in passato distribuite sull’intero territorio nazionale ovvero l’attribuzione di nuove, sovverte l’organigramma e la struttura organizzativa dell’Agenzia ridisegnando il complesso sistema di distribuzione delle funzioni tra le sue diverse strutture.

 

Vanno innanzitutto chiarite le motivazioni che hanno supportato l’individuazione dell’Ufficio di Foggia (tra i tantissimi dell’Agenzia) quale destinatario di dette lavorazioni. Appare, infatti, del tutto confusionario  l’iter decisionale. Le informazioni fornite dall’Agenzia fanno riferimento a  motivazioni prive di fondamento. Nella informativa di aprile si sostiene, infatti, tra le righe, l’esistenza di una presunta situazione di sovradimensionamento dell’organico dell’Ufficio di Foggia. Viene cioè rappresentata  una situazione non suffragata  da alcun elemento di riscontro oggettivo. Ci sentiamo dire in continuazione che siamo in tanti! Ma chi l’ha detto?! Invero, la dotazione organica dell’Ufficio di Foggia non evidenzia eccedenze rispetto alle pianta organica tuttora in vigore, né sono stati elaborati studi, analisi ed emessi provvedimenti ufficiali in merito. Va peraltro aggiunto che l’organico del nostro Ufficio, per il massiccio esodo dovuto ai pensionamenti (nel prossimo anno ve ne saranno almeno 20) e per l’assenza di ricambio, è avviato da tempo verso un processo di drastico ridimensionamento.

 

Un processo di ristrutturazione dell’organizzazione dell’Agenzia che contempli lavorazioni di dichiarazioni prodotte dall’intera platea dei contribuenti non può certamente essere relegato alla sola Regione Puglia che, certamente, non presenta eccedenze rispetto alla media delle altre regioni  e nemmeno disomogeneità nell’allocazione delle risorse. Oltretutto, tali squilibri, se reali, dovrebbero trovare immediato riscontro  nel raffronto dei risultati degli Uffici. Un Ufficio con “maggiori disponibilità di risorse” dovrebbe brillare nei risultati. Non è questo il caso dell’Ufficio di Foggia. Si ha, dunque, la sensazione che certe scelte corrispondano a logiche diverse da quelle prospettate e che cioè dietro il paravento dell’emergenza e degli squilibri occupazionali, si vogliano celare disfunzioni organizzative e di programmazione,  nazionali e locali, le cui conseguenze si vuol scaricare sui lavoratori che già tanti disagi e costi (anche in termini di minori risorse loro attribuite) hanno dovuto e continuano a subire. Non va, poi, sottovalutato un ulteriore fondamentale aspetto. Sottrarre all’Ufficio di Foggia le competenze istituzionali  di un ufficio locale in un territorio in cui malaffare, criminalità e devianze di ogni genere sono dilaganti vuol dire favorire il diffondersi di una cultura dell’illegalità che tanti danni ha già prodotto e che, se non contrastata efficacemente con ogni mezzo, anche attraverso un più incisivo presidio sul territorio ed una più efficace repressione dei fenomeni dell’evasione e delle frodi fiscali, (sicuramente nel territorio di Foggia non meno pervasivi rispetto ad altre realtà) non potrà che sortire effetti devastanti. E’ evidente, peraltro, che tale orientamento è  in palese controtendenza rispetto agli indirizzi emanati dall’autorità politica con particolare riferimento al fenomeno del lavoro nero.

 

Le RdB prendono atto dell’unilaterale rottura delle relazioni sindacali da parte della Direzione dell’Ufficio di Foggia in merito al  problema del Front-Office e della incapacità dell’Agenzia nel suo complesso di favorire un percorso di  condivisione delle  proprie scelte strategiche più generali e, in attesa di più positivi sviluppi in merito all’assegnazione delle nuove lavorazioni in sede nazionale, sospendono ogni relazione con la dirigenza dell’Ufficio locale.