Puglia - Entrate, responsabilità: non agitatevi, va tutto bene ?!?

Bari -

Con oltre un mese di distanza, il 20 gennaio scorso, finalmente è stato possibile confrontarsi con la DRE e gli altri sindacati sul tema della responsabilità dei procedimenti.

Il Direttore Regionale ha subito cercato di minimizzare la tensione e l’attenzione che i colleghi della DP di Bari hanno riservato a questo tema così importante in quanto “frutto dell’agitazione provocata

dalle azioni disciplinari”. Agitazione ritenuta eccessiva considerato, a suo parere, l’assenza di un “coacervo di sanzioni che giustifichino uno stato di agitazione delle dimensioni di quello sviluppatosi a Bari”.

Il suo lungo intervento è stato caratterizzato dalla difesa d’ufficio delle normative e della prassi vigenti, pur riconoscendo che alcuni Uffici hanno indicato “in modo erroneo” le responsabilità; e ha richiamato come pilota il documento del 2011 della direzione centrale del personale, indicando nel principio della tracciabilità delle varie scelte, la garanzia per un corretto e sereno sviluppo dell’azione amministrativa. Il tutto è stato infarcito di riferimenti ai casi della DPE di Bari, preceduti da richiami alla riservatezza e seguiti dall’invito a non entrare nel merito.

Come USB abbiamo precisato che il confronto non poteva essere limitato alle disposizioni disciplinari verso i colleghi di Bari, che l’interesse e la mobilitazione dei dipendenti dell’Agenzia non è limitato a Bari, ma coinvolge tutto il personale dell’Agenzia delle Entrate. Abbiamo parlato dell’appello nazionale dell’USB sulla “responsabilità del procedimento amministrativo” e delle mozioni votate e sottoscritte nelle assemblee presso le DPE di Brindisi e Foggia (consegnate al Direttore Regionale insieme alle considerazioni dei colleghi dell’UT di Ostuni, circa i controlli di regolarità amministrativa) con l’intento e l’urgenza di generalizzare il confronto sul ruolo dell’audit interno, i compiti e le responsabilità del personale.

Su tale prospettiva è proseguito il nostro intervento che ha posto in evidenza come quello che sta accadendo – non solo a Bari – è il frutto di sciagurate – nel senso che provocano sciagure – scelte organizzative che lasciano indefiniti ruoli e compiti. Ciò permette all’Amministrazione di ritenere i dipendenti di III o addirittura di II area, quali unici responsabili qualora qualcosa vada storto.

Funzionale a questa impostazione organizzativa è sia il mansionismo d’area, che ha reso indefinite le responsabilità, sia l’aver estromesso dalla contrattazione fra le parti l’organizzazione del lavoro e l’aver lasciato nelle mani dei dirigenti – inclini a non assumersi le proprie responsabilità – armi potentissime come la valutazione. Queste decisioni sono da inserire in un contesto dominato dalla subcultura della meritocrazia (vedere i criteri che hanno portato alla scelta dei “meritevoli” per la fascia riservata alle DR per le progressioni economiche). La produttività (obiettivi), la meritocrazia, la valutazione, hanno creato un insopportabile clima di pressione ed esposto i lavoratori a rischi enormi.

Si lavora senza istruzioni precise, senza aver chiari i rischi e le responsabilità, talvolta per compiacere il dirigente che deve valutare, altre volte per malintesa percezione di compiti e doveri.

USB ha fatto proprie le richieste emerse dalle assemblee delle DPE di Bari (19 settembre 2013), di Brindisi (14 ottobre 2013), di Foggia (26 novembre 2013) e chiesto al Direttore Regionale di indicare con atto formale la competenza e le responsabilità di ogni singolo procedimento, fino all’atto finale (art. 5 e seguenti della L. n. 241/90).

L’incontro si è concluso con l’impegno del Direttore Regionale ad emanare (senza indicare entro quando) una nota con istruzioni di tipo operativo sulle responsabilità dei procedimenti.

Oggi chi è stato complice di queste scelte sciagurate, sottoscrivendo accordi e tacendo su disposizioni e circolari, nel momento in cui i lavoratori hanno bisogno di maggiore tutela, di rafforzare i propri diritti, di una consistente crescita delle retribuzioni, li invitano a stipulare polizze assicurative, vuote e inutili.

Rinunciando a una battaglia per aumentare le tutele e il diritto a contrattarla. L’USB, da sempre aliena a trasferire il rischio professionale ai Lavoratori ed alle compagnie di assicurazioni e propensa invece ad addossarlo al datore di lavoro, continuerà il suo impegno per tutelare i lavoratori onesti, per chiedere che divengano espliciti compiti e responsabilità, e imporre l’efficienza dell’azione amministrativa senza far lievitare i carichi di lavoro e indiscriminate responsabilità.