Agenzia Territorio - Il decentramento in Friuli Venezia Giulia

Trieste -

Alla fine del suo mandato elettorale (scade nella primavera del 2008) il governatore della regione Illy sta velocemente procedendo all’acquisizione delle funzioni catastali sulla base di norme di attuazione dello statuto speciale della regione autonoma. Senza qui approfondire le ragioni, politiche, di questa operazione, riportiamo quanto abbiamo appreso dai colloqui informali avuti con amministratori regionali.

 

Le funzioni, una volta trasferite alla regione, verranno decentrate agli enti locali (comuni e associazioni di comuni). Permarrà, comunque, il sistema di proprietà immobiliare attuale (Tavolare per le province di Trieste e di Gorizia e Conservatorie per le province di Udine e Pordenone).

 

Solo una parte dei dipendenti degli uffici provinciali del territorio transiterà con le funzioni acquisite. Nessun lavoratore verrà impiegato negli uffici del Tavolate, che continuerà a essere gestito dai dipendenti regionali (attualmente esiste solo un’ipotesi di sperimentazione presso un piccolo comune per l’estensione del sistema tavolare, che comporta comunque lunghe e profonde modifiche legislative e procedurali).

 

Il trasferimento delle funzioni catastali avverrà attraverso l’emanazione di un decreto legislativo del governo che, a quanto ci consta, ricalcherà il decreto legislativo emanato ad agosto 2007 per la regione Val d’Aosta. Pertanto le funzioni che dovrebbero essere trasferite riguardano la gestione del catasto terreni ed edilizio urbano, il rilevamento topografico e la formazione di mappe e di cartografia catastali. I tributi riscossi (che si aggirano attorno ai 5-6 milioni di euro all’anno) verranno introitati nel bilancio regionale e successivamente ripartiti tra gli enti locali. Lo Stato attribuirà risorse alla regione per  sostenere i costi, rapportati ai costi sostenuti dallo Stato nell’ultimo anno.

 

Dopo l’emanazione del decreto legislativo dovrà essere promulgata la legge regionale di recepimento delle funzioni conferite. Poi (nel d.lgs. della Val d’Aosta) verranno individuate, con atto d’intesa tra la Stato e la Regione, le risorse umane, finanziarie e strumentali da attribuire per lo svolgimento delle funzioni. Successivamente la regione decentrerà le funzioni ai comuni e alle associazioni di comuni.

 

I lavoratori transiteranno alla regione dopo l’emanazione della legge regionale; quindi, previa concertazione con le OO.SS., verranno trasferiti o distaccati o comandati presso gli enti locali.

Lo schema di decreto legislativo verrà approvato dalla Commissione Paritetica Stato-Regioni nella seduta del 15 novembre, poi il provvedimento verrà promulgato dal Presidente del Consiglio dei Ministri.

 

Verrà attuato così anche nella regione Friuli Venezia Giulia il decentramento delle funzioni catastali ai comuni, non attuando però la normativa, in vigore per il resto del territorio nazionale, contenuta nel d.lgs. n. 112 del 1998 e nei commi 194/200 della legge finanziaria per l’anno 2007. I 219 comuni della regione non potranno convenzionarsi con l’Agenzia del Territorio per la gestione in modo economico e neppure si applicherà il divieto di esercitare le funzioni catastali affidandole a società private, pubbliche o miste/private.

 

Questo decentramento si sta compiendo nel più assoluto silenzio dei sindacati confederali, che sottintende crisi di consensi tra i lavoratori della regione, con emorragia di iscritti (vedi CISL) e appoggio alla Giunta Illy (vedi CGIL).

 

La RdB ha chiesto un incontro urgente con il vice ministro dell’economia Visco sull’argomento.