Lazio - Entrate, ... parole, parole, parole

Roma -

“Quest’anno la ricorrenza dell’8 marzo cade in un giorno non lavorativo”… Peccato, perché molto probabilmente le lavoratrici dell’Agenzia delle Entrate della regione Lazio avrebbero avuto tempo per riflettere in maniera più serena sulla loro condizione e sul rispetto dei principi di pari opportunità.

 

Non che non se ne rendano conto già adesso quotidianamente, ma leggendo la lettera del Direttore Regionale del Lazio durante la convulsa giornata lavorativa, avrebbero potuto cogliere la profonda distanza tra le parole e i comportamenti dell'Amministrazione.

 

Nella lettera del Direttore, si parla dell' 8 marzo e del “ricordo delle ragioni storiche … e del suo significato profondo – il suo valore simbolico, basato sulle conquiste sociali … delle donne” e si conclude con la speranza che anche oggi lo spirito di questa giornata sia “ volto a capire le donne, a valorizzarle e rispettarle.”

 

Parole sacrosante, che però stridono fortemente con il peggioramento delle condizioni di lavoro verificatisi in questi mesi, proprio a seguito dell'imposizione, da parte del Direttore regionale, del nuovo orario di lavoro che impedisce, in primo luogo alle lavoratrici, di conciliare il tempo tra lavoro e vita.

 

Sappiamo benissimo, e noi stessi l’abbiamo denunciato più volte, che in realtà metropolitane come quelle di Roma, concentrare gli spostamenti dei lavoratori riducendo la flessibilità in entrata, comporta un dilatazione dei tempi di percorrenza necessari per raggiungere gli uffici a scapito dei tempi di vita familiari, tradizionalmente a carico delle donne.

 

Se a questo si aggiunge che tutto il peso dello stato sociale per l’assistenza ai minori e agli anziani è stato scaricato sulle donne, (praticamente assenti i servizi sul territorio, come scuole a tempo pieno, asili nido, centri di assistenza agli anziani) è evidente la discriminazione che si perpetua nei loro confronti.

 

Certo, tutto ciò si inserisce perfettamente nella politica imperante del nostro tempo, che tende a relegare la donna a compiti e mansioni marginali, che parla di lotta alla discriminazione di genere, ma non fa nulla per attuare concretamente un processo di parificazione.

 

Parole troppo spesso contraddette dai fatti. A tutti i livelli....

 

Scarica in fondo alla pagina la lettera dell'8 marzo del Direttore Regionale