IL FISCO DELLE MERAVIGLIE: per grandi imprese, banche ed evasori

Roma -

In un Paese con un’evasione mostruosamente alta, circa 160 miliardi di euro all’anno di mancate entrate con cui si potrebbero finanziare servizi pubblici per tutti, continuiamo a leggere nelle norme emanate in materia fiscale quel patto segreto che lega la politica ai grandi evasori e che prende forma in leggi che di fatto agevolano l’evasione fiscale.

Non ci stupiamo. Circa l’85% del gettito di entrate tributarie da imposte dirette proviene dalla tassazione alla fonte di redditi da pensione e da lavoro dipendente e la pressione fiscale continua a salire schiacciando queste categorie già tartassate, anche attraverso lo smisurato aumento della tassazione addizionale locale.

Se queste sono le leggi con cui si dovrebbe combattere l’evasione fiscale, non ci sono speranze di assistere a una concreta inversione di tendenza. Anzi, la delega fiscale ci presenta un’idea di Fisco che diventa consulente delle imprese, che deve concordare con le imprese le tasse da pagare in base alla capacità contributiva. Così, mentre tutto il mondo dell’impresa patteggia con il Fisco, ancora una volta per lavoratori dipendenti e pensionati si prospetta un aumento del prelievo fiscale.

USB crede che la lotta all’evasione fiscale si faccia potenziando il comparto, aumentandone l’organico, valorizzando lo sforzo e la professionalità di decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori costretti ad applicare norme fiscali che sempre di più rivelano il patto diabolico fra politica ed evasione. E ovviamente la lotta all’evasione fiscale si fa con norme chiare, semplici, efficaci.

Tutto il contrario della giungla tributaria che in quest’ultimo anno si è arricchita di nuova vegetazione.