Salario accessorio 2013: ancora un accordo a perdere.

Roma -

Con la firma definitiva dell’accordo di ripartizione del salario accessorio per il 2013 è stata siglata anche la resa senza condizioni al taglio delle nostre retribuzioni.

Dopo aver perso nel 2012 circa 800 euro lordi a testa, dobbiamo aggiungere - sarebbe più giusto dire sottrarre - altri 1000 euro lordi persi da ciascun lavoratore nel 2013 per arrivare in appena due anni alla cifra di 1.800 euro lordi.

Praticamente una tredicesima, che doveva e poteva essere nelle nostre tasche anziché in quelle di Padoan e Renzi, se solo ci fosse stata una vera e determinata battaglia sindacale.

Il nostro salario accessorio è per la maggior parte dei lavoratori una materia oscura, l’unica cosa chiara a tutti è che diminuisce ogni anno di più e andrà sempre peggio se dai lavoratori non arriverà un segnale di attenzione e di disponibilità a lottare per fermare questo lento e inesorabile declino salariale.

La cosa triste o vergognosa è che i lavoratori del comparto Agenzie fiscali sono stati fortemente penalizzati dai tagli di Padoan che però non è stato altrettanto severo in casa propria.

Gli accordi sulla produttività al MEF sono stati certificati con espedienti che hanno consentito ai lavoratori di non perdere il salario accessorio.

Avevamo il dovere di provarci anche noi ma se qualche sindacato ha ritenuto di firmare un accordo con cui si perdono 54 milioni di euro e 1000 euro a testa, evidentemente non c’erano neppure le premesse per affrontare questa battaglia.

Fatta questa premessa che speriamo faccia riflettere i lavoratori al di là di generiche considerazioni qualunquistiche o rinunciatarie, ci soffermiamo brevemente sui contenuti dell’accordo sulla produttività 2013.

Segnaliamo l’aumento del peso della produttività individuale rispetto alla performance organizzativa, cosa che per noi non ha senso anche perché non vale per i nostri dirigenti la cui produttività individuale è misurata proprio sulla performance di tutto l’ufficio.

Diminuisce il budget di sede, gestito dalle RSU che contratteranno la cifra di 159 euro lordi pro capite per cui invitiamo anche questa volta a distribuire questa cifra per compensare le retribuzioni più basse.

Enormi contraddizioni emergono dall’unificazione dei fondi fra Entrate ed ex Territorio, contraddizioni che abbiamo segnalato - ieri come negli anni passati - sia per la disparità di trattamento a fronte di lavorazioni simili sia per la folle quantità di coefficienti e parametri con cui verranno vivisezionate le attività che i colleghi svolgono con continuità e con lo stesso apporto di professionalità.

C’è poi l’annosa questione dei parametri utilizzati per remunerare i vari uffici, questione che all’ex Territorio genera dei veri e propri mostri.

Abbiamo denunciato questa situazione, portato esempi concreti, invitato l’Agenzia a verificare con simulazioni gli effetti di certi meccanismi ma l’Agenzia non è andata oltre una generica disponibilità a monitorare la situazione in vista di una possibile modifica di questi meccanismi.

Come dire, un altro giro di giostra, tanto pagano i lavoratori.

Ricordiamo che le risorse di cui stiamo parlando verranno erogate al termine delle trattative nei posti di lavoro e ricordiamo che stiamo qui parlando del salario accessorio di quasi tre anni fa.

Abbiamo atteso trentadue mesi, per vederci tagliato il salario accessorio di altri 1.000 euro mentre i contratti sono bloccati dal 2009.

Se qualcuno pensa che i sindacati non servono più a niente, forse dovrebbe cominciare a chiedersi se non ci sia invece più bisogno di sindacato, possibilmente stavolta scegliendo quello giusto.