TOSCANA - ENTRATE: MOBILITA' REGIONALE, SERVONO RISPOSTE NON TRASFERIMENTI AD PERSONAM

Firenze -

Da tempo i nostri colleghi attendono una risposta da parte dell’Amministrazione alle loro legittime aspettative di cambiare sede e poter migliorare la propria situazione lavorativa e personale. La situazione di sofferenza di tanti colleghi a causa della loro dislocazione è ormai nota e conclamata.

USB si è da sempre battuta nei propri interventi adoperandosi per l’adozione della mobilità regionale, strumento accessibile a tutti i lavoratori e in grado di garantire imparzialità nella gestione del personale.

Quest’anno l’Amministrazione, a cui fin dall’inizio dell’anno avevamo posto la richiesta, anche perché non si arrivasse troppo a ridosso all’assunzione dei nuovi colleghi, per le vie brevi aveva assicurato la convocazione entro la metà del mese di luglio, e l’inizio dei lavori con un primo tavolo di incontro.

Ma nonostante solleciti scritti e ripetute telefonate da parte di USB, non c’è stata nessuna convocazione; un silenzio assordante, specie quando si riscontra che vengono adottati distacchi e si preannunciano mobilità straordinarie a settembre. Ci è stato detto che “non c’è stato tempo” !!!

Perché invece si è trovato il tempo per singoli distacchi e mobilità straordinarie e non per un primo incontro sulla mobilità regionale?

E’ proprio la diversità di trattamento realizzata attraverso l’adozione di singoli trasferimenti a discapito della mobilità regionale che mina agli occhi dei propri lavoratori la credibilità dell’agire dell’Amministrazione nella gestione del personale.

USB crede fermamente che si debba garantire a tutti i lavoratori l’accesso a strumenti e forme di partecipazione che, di concerto con l’interesse dell’Amministrazione, possano garantire le esigenze dei singoli lavoratori!

USB crede fermamente che la parità di trattamento dei lavoratori, eccettuati i casi veramente particolari, si esplichi tramite l’adozione in maniera uniforme e a tutti della medesima regola!

Questa regola, nel caso di movimentazione del personale, si chiama MOBILITA’ REGIONALE.

Ed invece l’Amministrazione sceglie la via della mancanza di trasparenza, della disparità di trattamento ed opera solo distacchi e trasferimenti per alcuni “fortunati” lavoratori, anche ex dirigenti, a discapito di altri. Ad es. quale uguaglianza si rinviene nel disporre il distacco di un lavoratore dall’Ufficio di Prato a quello di Firenze per il mero “reintegro di una unità operativa” solo perché “ l’interessato ha manifestato la propria volontà attraverso una apposita richiesta?” Ci si chiede: cosa hanno di diverso tutti i colleghi che da anni sono di servizio presso l’Ufficio di Prato e chiedono di spostarsi a Firenze? Loro non hanno “manifestato una volontà”?

USB constatata che con l’avvicendarsi del Direttore Regionale sono stati disposti distacchi con motivazioni assolutamente generiche o del tutto assenti, che sembrano frutto di trattative riservate, a latere dei tavoli istituzionali, nella speranza di poter ottenere un “ultimo favore”! E naturalmente non accessibili a tutti, ma solo a pochi prescelti…. solo pochi hanno avuto la possibilità di manifestare le loro disponibilità, o le loro motivazioni e criticità “particolari”.

Ed ancora dobbiamo prendere visione delle mobilità straordinarie decorrenti da settembre, che, dalle segnalazioni ricevute, pare abbiano seguito la stessa logica!

A fronte di ciò, quale altra via si lascia ai lavoratori a cui non si assicura l’adozione di una mobilità regionale se non quella del Giudice, del ricorso per la tutela delle proprie legittime aspettative - peraltro quando in un recente caso analogo la DR Toscana è stata dichiarata soccombente e condannata alle spese - in un contenzioso che nuoce ad entrambe le parti perché allontana irrimediabilmente lavoratore e datore di lavoro?