Emilia Romagna - Entrate, INCAPACITA' PROFESSIONALE (e ci vengono a parlare di "meritocrazia"…)

Bologna -

Gestire la mobilità regionale unitamente alle assunzioni sembra un problema infinito e insormontabile, e anche le promesse di concludere la mobilità agli inizi dell’autunno si sta rivelando il solito vuoto impegno per accontentare i sindacati complici (cgil cisl uil salfi flp), che invece di farla a suo tempo avevano accettato di rinviare la contrattazione a settembre.

Oggi siamo già a metà novembre e nulla si è ancora mosso, nonostante la richiesta di un incontro sollecitata (e ancora in attesa di risposta) dalla sola USB il 5 ottobre. E così all’indolenza e all’indifferenza della DR nei confronti delle legittime aspettative dei colleghi dobbiamo rilevare un certo grado di scorrettezza nei rapporti sindacali, vista anche la mancata modifica sulla nota per le sanzioni disciplinari sui ritardi, che USB aveva richiesto di ritirare, promessa già dall’insediamento della nuova Direttrice. Come mai? 

Forse ci sono “ben altri problemi” da risolvere e ben più urgenti come, ad esempio, quelli recentemente emersi nello stabile della DP di Ferrara, dove un’infiltrazione d’acqua nella zona del front office ha prima generato il blocco di entrambi gli ascensori per 20 giorni, e successivamente quello della caldaia, causando il fermo - forse sino a gennaio 2018 - dell’impianto di riscaldamento?

Ma anche qui, invece, evidenziamo lentezze e inefficienze che certo non depongono a favore delle capacità di chi ci dirige e dove la soluzione “tampone” risulta essere la distribuzione ad orario delle stufette elettriche (diciamo un “tantinello” ridicola) o la ricollocazione dei funzionari, tutti belli “stretti stretti”, in stanze comuni, mentre l’ASL, allertata dai rappresentanti dei lavoratori, ha già avvisato che la mancata risoluzione del problema entro 20 giorni comporterà la denuncia alla Procura della Repubblica.

A dirla tutta ci sembra di avere un dejà vu con quanto accaduto alla DP di Ravenna, dove i Vigili del Fuoco sono dovuti intervenire a causa dell’immobilismo cronico dell’amministrazione che durava da anni, ignorando le segnalazioni dei lavoratori chiudendo l’UPT ed ammassando i lavoratori presso lo stabile della DP.

O anche con la situazione “eterna” della DP di Rimini da sempre alle prese ad ogni cambio stagione con il ritardo perenne nell’accensione degli impianti di climatizzazione e del rimpallo di responsabilità per il malfunzionamento cronico dei convettori.

Per non parlare poi del nuovo stabile demaniale ristrutturato per L’UPT di Piacenza, poi rimodificato per utilizzarlo per tutta la DP, preparando per gli archivi un secondo stabile demaniale che, una volta terminato, si è dichiarato inutilizzabile per tale scopo (nel nuovo stabile appena consegnato sono già evidenti le infiltrazioni d’acqua). Forse vogliono accumunare i lavoratori di Piacenza con quelli di Ferrara?

Sempre in tema di incapacità, ricordiamo anche l’incapacità di gestire una semplice richiesta di assemblea sindacale così come accaduto a Modena, dove il Direttore ha fatto perdere mezz’ora di tempo a 78 lavoratrici e lavoratori per spostarli di piano, senza poi rispondere del suo operato e senza che la Direzione Regionale intervenisse adeguatamente. Forse avremmo fatto meglio a far intervenire la Corte dei Conti. E anche qui sono state distribuite stufette per rimediare ai disastri dell’impianto di riscaldamento.

Tra lavoratrici e lavoratori che si ammalano per il freddo, quelli che protestano per le pessime condizioni in cui si lavora e la Direzione Regionale molto poco attenta sulle questioni descritte, e che per di più se ne frega anche di concludere almeno la mobilità regionale e cestinando l’orrenda nota sulle sanzione per i ritardi, ci sono le organizzazioni sindacali che tacciono e quelle che continuano a pressare l’amministrazione a difendere la salute ed i diritti dei lavoratori.

Noi il nostro lavoro lo facciamo, denunciamo le inefficienze dell’amministrazione e le incapacità di chi dovrebbe, tra le altre cose, garantire ai lavoratori un ambiente di lavoro salubre e confortevole, come il diritto ad una procedura di mobilità regolarmente cadenzata nel tempo senza ingiustificabili ritardi, ai lavoratori chiediamo di sostenerci nelle nostre azioni e nelle nostre richieste e di segnalare alla nostra mail tutte quelle situazioni a loro parere meritevoli di attenzione e di risposte.