Agenzia Territorio - Poca trasparenza intorno alla gestione dei Poli Catastali. RdB sollecita la richiesta di incontro al direttore Alemanno

Roma -

Quello che come organizzazione sindacale crediamo è che la centralità e la supremazia del ruolo dell’Agenzia sia chiaro e stabilito con norme certe ed incontrovertibili. Che i “paletti” messi ai Comuni (divieto di utilizzare società o soggetti privati o pubblici, la non modificabilità delle rendite e delle tariffe catastali, il rispetto della normativa catastale, il miglioramento della qualità del dato e l’impossibilità di applicare diritti comunali sulle prestazioni catastali) siano fissati in modo inconfutabile e, in caso di trasgressione, sanzionati con regole chiare ed immediatamente applicabili.

 

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Roma, 10 settembre 2008

Al Direttore dell’Agenzia del Territorio, dott. Gabriella Alemanno

ROMA

Richiesta di incontro sul ruolo di controllo dell’Agenzia del Territorio sui Poli Catastali sperimentali e sul decentramento delle funzioni catastali ai Comuni. 

Gentile Direttore,

dopo le sue dichiarazioni alla stampa del 13 agosto 2008 in cui lei “… richiede una riflessione congiunta fra l’Autorità politica e tutti gli attori interessati per ridefinire il percorso attuativo del decentramento” e alla luce delle esperienze dei poli catastali sperimentali, siamo disponibili a confrontarci con lei in un incontro che speriamo sia realizzato in tempi stretti.

L’urgenza del confronto non è data soltanto dalla richiesta di chiarimenti sulle anomalie dei poli sperimentali (vedi richiesta del 31 luglio 2008 in merito al polo di Montichiari), anche se le irregolarità presenti sul territorio continuano ad aumentare, ad esempio nel nuovo polo catastale Ticino-Malpensa si richiedono diritti comunali per svolgere il servizio catastale, ma per capire come l’Agenzia intenda gestire i rapporti con i Comuni e le loro associazioni che, come da lei dichiarato, “saranno ulteriormente coltivati nell’ottica di sviluppare intese e collaborazioni”.

Le nostre preoccupazioni riguardano il fatto che il decentramento catastale così come realizzato e pensato fino ad oggi risulti inutile perchè dispendioso e incontrollabile facendo di fatto venir meno i principi di equità fiscale, risparmio di spesa, qualità del dato e lotta all’evasione fiscale.

Quello che come organizzazione sindacale crediamo è che la centralità e la supremazia del ruolo dell’Agenzia sia chiaro e stabilito con norme certe ed incontrovertibili.

Che i “paletti” messi ai Comuni (divieto di utilizzare società o soggetti privati o pubblici, la non modificabilità delle rendite e delle tariffe catastali, il rispetto della normativa catastale, il miglioramento della qualità del dato e l’impossibilità di applicare diritti comunali sulle prestazioni catastali) siano fissati in modo inconfutabile e, in caso di trasgressione, sanzionati con regole chiare ed immediatamente applicabili.

Quello che come RdB crediamo e che come lavoratrici e lavoratori abbiamo dimostrato è che nonostante il continuo calo di personale e di risorse finanziarie e l’aumento di incombenze, anche ad alta valenza fiscale, la produttività è cresciuta in pochi anni di oltre il 50%, la carta della qualità ha raggiunto livelli anche dieci volte superiore ai limiti stabiliti per legge, il telelavoro è una realtà funzionante ed operative che non ha eguali neanche nelle più grandi industrie private e che l’utilizzo dell’informatica permette l’utilizzo del 70,8% (fonte AdT sul Sole 24 ore del 13 agosto 2008) dei servizi catastali presso gli studi dei professionisti e su internet per i liberi cittadini con una tendenza in crescita costante da anni.

Questo è stato possibile soltanto grazie alla professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Agenzia del Territorio che si sono costantemente formati raggiungendo un’eccellenza che difficilmente potrà essere eguagliata con una gestione comunale senza un forte dispendio di energie e risorse finanziarie.

Il confronto risulta, infine, necessario anche nell’ottica delle dichiarazione di parte politica sulla realizzazione di un federalismo fiscale che permetta ai Comuni una diversa imposizione sugli immobili.                               

p/RdB-CUB Pubblico Impiego - Settore Agenzie Fiscali, Paolo Campioni