Lombardia - Entrate, in DR, pessima regolamentazione delle compresenze nelle stanze e nell'utilizzo degli spazi comuni

Milano -

L’Unione Sindacale di Base ha ritenuto di non poter sottoscrivere l’Accordo di modifica dell’Accordo locale per la definizione delle misure di prevenzione e la sicurezza dei dipendenti pubblici in ordine all’emergenza sanitaria da “Covid-19” presso la Direzione Regionale della Lombardia.

Per USB la sicurezza nei luoghi di lavoro è un tema di fondamentale importanza.

Nonostante l'inserimento nell'accordo di alcune condivisibili disposizioni, come ad esempio quella suggerita dalla scrivente O.S., di consentire, su richiesta del personale interessato, e sempre che ci sia la disponibilità dei luoghi di lavoro, di svolgere la prestazione in presenza in postazione lavorativa diversa dalla propria (occupando le stanze non utilizzate), non abbiamo condiviso l’impianto complessivo dell’accordo, soprattutto in tema di regolamentazione delle compresenze nelle stanze e in tema di utilizzo degli spazi comuni.

Sul tema della regolamentazione della compresenza nelle stanze, l’accordo locale sottoscritto dalla RSU e dalla maggior parte delle OO.SS. territoriali non ha aggiunto niente rispetto alle previsioni dell’accordo nazionale sottoscritto il 23 Novembre. 

Nell’accordo locale è stato previsto infatti che il limite del 50% di capienza delle stanze rimane un limite “ordinario”, soggetto quindi ad eccezioni, e non un limite perentorio, così come è stato previsto invece in altri accordi locali sottoscritti in Lombardia. 

L’accordo locale, infatti, consente al datore di lavoro, al fine di assicurare la prevalenza della prestazione lavorativa in presenza, di derogare al limite del 50% per cento, senza circoscrivere minimamente la portata della deroga stessa. 


A differenza che negli altri accordi sottoscritti da USB presso le DP Lombarde, in cui sono stati delineati con precisione i limiti delle possibili deroghe (prevedendo ad esempio un limite massimo di compresenza di due persone per stanza, oppure subordinando la possibilità di compresenze superiori al 50% della capacità ricettiva della stanza al consenso delle parti, o ammettendo la presenza di 2 dipendenti nelle stanze allestite con 3 postazioni solamente quando le stanze stesse abbiano determinate caratteristiche di metratura e di aerazione), l’accordo presente in DR riconosce all’Amministrazione la più ampia discrezionalità nel definire i contorni dell’eccezione alla regola generale.

L’Amministrazione, quindi, al fine di assicurare la prevalenza della prestazione lavorativa in presenza, con l’unico vincolo del rispetto del parametro imposto dall’accordo nazionale (distanza di 2 metri tra le postazioni) e del parametro fissato dal medico competente (almeno 7 mq. per ciascun dipendente), potrebbe legittimamente richiedere la compresenza di 2 persone in una stanza di 15 mq. allestita con 2 postazioni, di 3 persone in una stanza di 21 mq. allestita con 3 postazioni, o addirittura di 4 persone in una stanza allestita con 4 postazioni. 

Una soluzione per USB inaccettabile, in un momento di ripresa dei contagi come quello in cui stiamo vivendo attualmente.

Pur auspicando che questo scenario ipotetico (che però si potrebbe verificare, alla luce delle previsioni dell’accordo) non si realizzi, confidando in una corretta pianificazione dei rientri da parte del datore di lavoro e nel fatto che lo stesso vorrà operare in maniera equilibrata e improntata alla massima tutela della sicurezza delle Lavoratrici e dei Lavoratori, abbiamo ritenuto per noi impossibile sottoscrivere un accordo che a nostro avviso inverte l’ordine di priorità, subordinando la necessità di garantire la sicurezza delle Lavoratrici e dei Lavoratori alla necessità di assicurare la prevalenza della prestazione lavorativa in presenza.


Non abbiamo poi condiviso la scelta della RSU di chiedere l’eliminazione dal testo dell’accordo del limite massimo di compresenze all’interno dell’edificio che ospita la Direzione Regionale (inizialmente fissato da parte pubblica a massimo 300 dipendenti al giorno).

La mancanza di tale parametro è secondo noi incompatibile con l’esigenza di evitare l’affollamento dei luoghi comuni (servizi igienici, corridoi, sale comuni, ascensori) e di garantire la maggiore sicurezza possibile delle strutture e degli oggetti (maniglie di porte e finestre, pulsantiere degli ascensori).

Abbiamo dunque ritenuto che tutte queste criticità, combinate con la mancanza di una clausola di salvaguardia che preveda l’automatica operatività del divieto di compresenza nelle stanze in caso di passaggio della regione Lombardia in “zona gialla”, abbia determinato uno squilibrio nell’impianto complessivo dell’accordo, che ci ha impedito di sottoscriverlo.

Anche presso gli Uffici della Direzione Regionale della Lombardia dovrà trovare comunque applicazione, oltre all’accordo locale, l’accordo nazionale in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro sottoscritto anche da USB all’esito dell’incontro che si è svolto in Direzione Centrale il 23 novembre; accordo nazionale in cui sono presenti moltissime previsioni che erano state richieste da USB:

-    riferimento alla valorizzazione dell’esperienza dello smart working; 

-    specificazione chiara delle modalità di calcolo del concetto di  prevalenza, per evitare le interpretazioni “fantasiose” a cui abbiamo assistito nel corso delle ultime settimane; 

-    tutela per i lavoratori che, pur non rientrando nella rigida categoria dei fragili, hanno ottenuto prescrizioni sulla base dello stato di salute; 

-    fornitura di una mascherina chirurgica ogni 4 ore; 

-    apertura delle finestre delle stanze per 10 minuti ogni ora;

-    costante sanificazione dei filtri degli impianti di condizionamento e degli apparecchi fissi e mobili, nonché sanificazione costante dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree condivise, delle pulsantiere degli ascensori e delle superfici esterne dei distributori automatici. disciplinare periodicità e durata del processo di aerazione nelle stanze.

Aiutateci a diffondere questo comunicato condividendo con colleghe e colleghi. 
 
Grazie
 
USB P.I. AGENZIE FISCALI Milano