Veneto - Entrate, Dp Treviso sicurezza e organizzazione del lavoro

Treviso -


Venerdì 5 novembre la Direzione Provinciale di Treviso ha convocato un tavolo con OO.SS. e RSU, in tema di sicurezza e organizzazione del lavoro in presenza scaturenti dal DPCM del 24 settembre e dal DM dell’8 ottobre scorsi.

Abbiamo preso atto positivamente che il dirigente ha voluto confermare le misure previste dall’accordo locale sulla sicurezza, confermando la gestione attuale e che la modalità ordinaria dell’attività lavorativa in presenza, prevista dalle recenti disposizioni, non sia stata il pretesto per mettere in atto “fughe in avanti” prevedendo una maggior presenza di personale nelle sedi rispetto a quanto fatto finora.

E’ stato ribadito infatti che, considerata la situazione di incertezza data anche dall’attuale innalzamento dei contagi, a titolo precauzionale si manterrà la presenza di una sola persona per ciascuna stanza anche se questo andrà a discapito della prevalenza della prestazione lavorativa in presenza per ciascun dipendente e garantirà solo la massima presenza possibile. 

La RSU ha evidenziato che vi sono dei disagi legati ai maggiori rientri del personale in sede, perché per garantire la massima presenza possibile e non occupare più di una postazione per stanza, il personale può trovarsi ad occupare una postazione diversa da quella assegnata ordinariamente, se nella propria stanza è già presente l’altro/a collega.

Ciò genera situazioni di promiscuità nell’utilizzo delle attrezzature informatiche e delle postazioni, che diventano un vero problema perché non viene garantita la pulizia giornaliera delle stanze, necessaria più di sempre considerato che dopo il 15 ottobre si è passati da 40 a 140 presenze giornaliere. C’è la necessità di garantire ore supplementari di pulizia per garantire giornalmente la disinfezione dei front office e delle stanze. La RSU ha auspicato inoltre la possibilità di continuare svolgere l’attività lavorativa giornaliera in forma “mista”, ossia parte in presenza e parte in presenza e parte da remoto.  

Come USB PI, di fronte al diniego da parte del dirigente di concedere questa forma di lavoro parte in presenza parte in lavoro agile in ragione di una complicazione nella gestione delle sedi già in difficoltà a mettere in atto le recenti disposizioni normative, abbiamo evidenziato che la formula mista è auspicabile anche per garantire la flessibilità in ingresso e in uscita prevista dalle recenti disposizioni, che va incontro ad un sistema del trasporto che non è migliorato rispetto al passato e che costituisce un problema per l’aumento dei contagi. Per ovviare alla carenza di spazi delle sedi e garantire le misure di sicurezza confermate, abbiamo anche suggerito alla dirigenza di consentire altre articolazioni dell’orario di lavoro al posto delle 7 ore e 12 minuti, convenzionalmente adottate dall’inizio della pandemia per chi aderisce allo smart working.

La prevalenza dell’attività lavorativa in presenza potrebbe infatti essere garantita, ove il personale fosse disponibile, con due giornate di rientro da 9 ore, limitando a 6 ore l’attività di lavoro in quelle da remoto. In questo modo si ottimizzerebbero gli accessi in ufficio, si garantirebbero le condizioni di sicurezza con la presenza di una sola persona per ciascuna stanza e si metterebbero in atto le prescrizioni previste dalle recenti disposizioni.
In ordine al servizio di pulizia dei locali, abbiamo ribadito quanto richiesto dalla RSU, evidenziando i danni prodotti dai contratti di appalto stipulati dall’Agenzia delle Entrate con aziende che hanno fatto offerte al massimo ribasso. La situazione che si verifica in moltissimi uffici è quella che le ore previste per la pulizia degli uffici sono insufficienti a garantire l’igiene ordinaria, che spesso le aziende non pagano il personale o lo fanno con mesi di ritardo.

La conseguenza è che il personale addetto alle pulizie non è disponibile ad ampliare le ore di lavoro, perché non sa se e quando verrà retribuito. 

 All’ordine del giorno era prevista anche la contrattazione del Fondo risorse decentrate 2019, che è stata invece rinviata ad una successiva prossima seduta, che sarà programmata a strettissimo giro, con l’invio di una proposta di parte pubblica da discutere al tavolo.
Vi terremo aggiornati, invitandovi a mettervi in contatto con noi per segnalarci le vostre proposte.

USB PI – Agenzie fiscali Veneto