Lombardia - Entrate, paradosso dell'uso della tecnologia. A Pavia il recupero dei ritardi si scontra con il "blocco" dell'Applicativo

Pavia -

Come ben si sa, per specifica disposizione contrattuale, tutti i dipendenti DEVONO recuperare entro il mese successivo i ritardi del mese precedente. In caso contrario, si è soggetti ad una decurtazione dello stipendio proporzionale alle ore di servizio non svolte.

Ma che cosa succede se, nonostante la scrupolosa e diligente attività di permanenza extra volta a recuperare il debito accumulato, il dipendente, malauguratamente, ha aderito alla c.d. banca delle ore?

Ebbene, l’esercizio di un obbligo del lavoratore diventa una “criticità” dell’Area Gestione Risorse: riconoscere il recupero eccedente i cinquantanove minuti effettuato dal lavoratore in ciascuna giornata lavorativa.

 

Infatti, il famigerato applicativo “Presenze/Assenze” utilizzato dall’Agenzia delle Entrate per la gestione del personale, prevede un blocco automatico di 59 minuti per i dipendenti che hanno aderito alla banca ore, impostato preventivamente, che serve per impedire la rilevazione delle ore di presenza extra superiori a 59 minuti, che devono essere preventivamente autorizzate dal Responsabile della struttura per confluire in B.O. (banca ore), in conformità a previsto dall’accordo locale.

Questo escamotage utile per gestire il “credito”, ove applicato ad un “debito”, diventa un “problema”.

 

La soluzione potrebbe essere semplice e lapalissiana con una comunicazione via email del lavoratore che segnala all’Area Gestione Risorse l’orario da sistemare, ma invece si inventano procedure non previste dal CCNL e non concordate con RSU e Organizzazioni sindacali con le quali si deve trovare un accordo nelle tematiche inerenti l’orario di lavoro.

Per ridurre i rischi connessi agli interventi manuali nell’applicativo, il Direttore Provinciale di Pavia ha emanato la nota prot. n. 389/2018 C.I. avente ad oggetto “Orario di lavoro – Ritardi soggetti a recupero. Precisazioni” che impone ai lavoratori recuperanti di “comunicare preventivamente, al responsabile della propria struttura ed all’Area Gestione Risorse, le date nelle quali intendono effettuare i recuperi”, nonché di “programmare il recupero dei ritardi preferibilmente in orari compatibili con il proprio profilo orario”. Dulcis in fundo, si minaccia la revoca della banca ore a coloro che fanno troppi recuperi.

Noi di USB chiediamo che questo atto dispositivo, contrario ad ogni disposizione legislativa e contrattuale, sia immediatamente revocato.