10 E 11 NOVEMBRE: DUE SPLENDIDE GIORNATE

Roma -

Abbiamo ancora negli occhi le bellissime immagini dello sciopero generale del 10 novembre e della partecipatissima manifestazione del giorno dopo, indetta dalla Piattaforma sociale Eurostop alla quale l'USB ha convintamente partecipato, contro le politiche dell'Unione Europea e del governo Gentiloni.

Uno sciopero generale che ha interessato tutti i settori del mondo del lavoro, unendo lavoratori pubblici con lavoratori privati, precari con disoccupati, lavoratori italiani con lavoratori migranti, dietro un'unica bandiera: quella della dignità del lavoro.

Nel settore pubblico lo sciopero generale non poteva non avere al centro la battaglia per un rinnovo contrattuale vero, con aumenti veri ed un ordinamento professionale rispondente alla fotografia dell'attuale realtà lavorativa.

La risposta anche nel nostro comparto è stata importante e sentita e i tanti lavoratori delle Agenzie Fiscali che hanno aderito allo sciopero e partecipato alle ben 35 manifestazioni tenute nelle piazze del nostro paese, hanno coniugato le questioni più generali con quelle specifiche del comparto, mettendo l'accento su politiche fiscali sempre più benevolenti nei conforni dell'evasione fiscale, mentre si continua a disinvestire sui lavoratori del Fisco e sul nostro comparto.

La manifestazione del giorno dopo, indetta contro le politiche dell'Unione Europea ed il governo Gentiloni ha costituito il vero valore aggiunto alla giornata di sciopero: era da tempo che non si vedeva una manifestazione così partecipata che mettesse al centro il lavoro e la giustizia sociale e denunciasse le responsabilità di un governo che, mentre diffonde precarietà e sfruttamento a piene mani, regala decine e decine di miliardi per salvare le banche.

Mentre in queste due giornate di lotta l'USB con tantissimi lavoratori portava in piazza la verità smontando quella montagna di bugie che quotidianamente ci raccontano, leggevamo sui giornali le dichiarazioni altisonanti del Direttore dell'Agenzia delle Entrate sull'abolizione della dichiarazione dei redditi nei prossimi cinque anni.

Ci è sembrato di tornare indietro di qualche anno, quando imperversava la propaganda sull' Unico precompilato che ha senz'altro fatto la fortuna dei CAF e certamente non ha brillato per la correttezza dei dati riportati e la sua fruibilità da parte di lavoratori e pensionati.

Oggi come allora si rilancia questo tema per provare, dietro la stanca retorica del Fisco vicino ai cittadini, a farci dimenticare i condoni, i provvedimenti governativi costruiti a misura sulle grandi imprese e le banche, il crollo verticale degli accertamenti fiscali e le denunce della Corte dei Conti sul mancato utilizzo dell'archivio dei rapporti finanziari intrattenuti da società e persone fisiche con banche poste ecc, strumento che avrebbe consentito di dare la caccia agli evasori.

Noi queste cose non ci stancheremo mai di denunciarle perché crediamo che anche sul versante fiscale è necessario smontare la propaganda ed avviare una vera e propria “operazione verità”.

Ai tanti lavoratori che hanno aderito allo sciopero va il nostro sentito ringraziamento e la convinzione che soltanto la lotta e la mobilitazione possono cambiare radicalmente la situazione.

Sappiamo che la strada è ancora lunga ma i risultati dello sciopero del 10 novembre ci rafforzano nella convinzione che sia quella giusta.