SALARIO ACCESSORIO, QUESTO SCONOSCIUTO: 1 Puntata - LA PARTE VARIABILE

Roma -

Tutti sappiamo la difficoltà di ricostruire quanta parte del nostro reddito è determinata dal cosiddetto “salario accessorio”. Pur sapendo che non sarà facile, a causa della frammentazione delle modalità di finanziamento, di distribuzione e dell’incertezza nei tempi e negli importi di queste somme, proviamo a fare chiarezza.

Le risorse del nostro Fondo si dividono in due macro-categorie: le risorse fisse e quelle variabili. Iniziamo ad analizzare la parte variabile, ovvero quella parte il cui finanziamento è legato al raggiungimento di determinati obiettivi.

Questa parte si compone fondamentalmente di due voci: la quota incentivante fissata in Convenzione ai sensi dell’art. 59 della D.lgs. 300/99 e il “comma 165”.

Mentre la prima voce è rimasta invariata negli ultimi 15 anni (58 milioni alle Entrate e 9 milioni per Dogane e Monopoli), per ricostruire i tagli effettuati sul “comma 165” ci viene in soccorso l’ultimo decreto, firmato dal Ministro il 7 agosto 2017, che riporta una tabella che alleghiamo.

Dalla lettura della tabella è evidente la riduzione degli stanziamenti dai 447 milioni di cui 281 delle Agenzie Fiscali) per l’anno 2004 ai 297 milioni (di cui 198 delle Agenzie Fiscali) per l’anno 2015.

Ma non finisce qui. Una volta che queste somme entrano nei Fondi quelle stesse norme vengono riapplicate determinando, per il 2016, una ulteriore decurtazione di circa 55 milioni nelle Entrate e 15 milioni nelle Dogane e Monopoli.

Il risultato finale, dunque, è: 198 milioni meno 70 milioni (55+15) = 128 milioni, ovvero meno della metà di quello che percepivamo nel 2004!

Recuperare salario, recuperare futuro attraverso la mobilitazione. Questa la strada da percorrere.