Piemonte - Entrate: Mobilità Regionale 2017, quando la realtà artefatta supera la fantasia

Torino -

Abbiamo letto con attenzione la risposta ricevuta dalla DRE Piemonte alla nostra richiesta di rispettare l'Accordo di mobilità regionale 2017 e il relativo bando pubblico. 

La Direzione Regionale sostiene che alcune poche righe dell'Accordo Quadro  legittimano l'assegnazione di personale presso la DP1, Ufficio di corso Bolzano 30. Diciamo alcune righe perché teniamo a precisare che ce ne sono altre (pag. 2 dello stesso accordo) che così recitano: la redazione dell'elenco delle sedi geografiche poste alla base della procedura di mobilità volontaria regionale sarà oggetto di definizione, anno per anno, in sede di trattativa annuale. 

Una risposta capolavoro su diversi piani e tutti traballanti:

- abbiamo richiesto il rispetto dell'Accordo sulla mobilità volontaria regionale per l'anno 2017 e del relativo bando pubblico. Ci rispondono citando l'Accordo quadro.  Quest'ultimo è un accordo di massima entro cui si muoveranno gli accordi annuali con i relativi limiti, ricordando che per la mobilità 2017 gli Uffici di c.so Bolzano, Cam e la Dre erano preclusi;

 

- L'interpretazione letterale di poche righe dell'Accordo Quadro riportate nel "punto 8" del bando indipendentemente dal " punto 5" dello stesso è una chiara maldestra forzatura, l'ennesima, di dare una parvenza di legittimità a ciò che è un vero agire arbitrario da parte dell'Amministrazione a danno degli interessi e tutele di tutti i lavoratori. Righe peraltro inesistenti nell'accordo annuale 2017.  Come dire: la trattativa e il rispettivo accordo nulla contano e contestualmente i lavoratori/lavoratrici dell'Agenzia piemontese non sono in grado di leggere il bando;

 

- ammissione della complicità di Cgil, Cisl, Uil, Salfi e Flp che non vedono - non sentono - non dicono. La Direzione Regionale sostiene nelle proprie motivazioni che le criticità da USB rilevate non si concretizzano anche perché le altre OO.SS. firmatarie non hanno sollevato eccezioni in merito;

- sul piano del Diritto e della Serietà. Siamo dinnanzi a una nuova scuola di pensiero che afferma la necessità di una qualche maggioranza qualificata o l'intervento di più soggetti per richiedere la giusta applicazione di un accordo sindacale e/o di un bando pubblico.

Che dire, davvero un grande capolavoro!

L'interpretazione letterale di un paio di righe a distanza di giorni continua a farci sorridere.

Nel merito:

USB sostiene, come i lavoratori e le lavoratrici del Piemonte, l'interpretazione organica dell'Accordo annuale 2017 e del bando pubblico poiché, nel caso di specie,  il direttore della DP1 Torino, a differenza dei direttori della Dre e del Cam, ha la disponibilità di altri Uffici su cui può optare l'assegnazione del personale.
Se cosi non fosse, non si capirebbe perché  chi è in terza fascia in alcun modo può essere destinato agli Uffici della Dre o del Cam. Inoltre si aggiunge il paradosso che vede  i colleghi di seconda fascia, quindi più bisognosi, impossibilitati ad essere assegnati presso gli Uffici di c.so Bolzano a differenza di chi si trova con un punteggio più basso in terza fascia.

Nonostante il silenzio e la complicità di Cgil, Cisl, Uil, Salfi e Flp, noi continueremo a richiedere, per tutelare i diritti di tutti a partecipare equamente e consapevolmente alle procedure di mobilità volontaria, il rispetto dell'accordo e del bando pubblicato nella intranet aziendale. Nel frattempo a tutti i colleghi e colleghe il giudizio sulla vicenda.

In allegato la risposta della Direzione Regionale e la precedente documentazione.