Lombardia - Dogane Monopoli, procedura di mobilità anno 2019, un'altra pessima intesa

Milano -

Il 10.01.2019 è stata firmata un’altra pessima intesa, che a nostro avviso peggiora nettamente l’accordo di mobilità regionale siglato nel 2016: sono stati esclusi dai titoli motivi di salute personali (di congiunto o familiare), ricongiungimenti (ora estesi anche alle unioni civili, oltreché al more uxorio), anzianità (vale solo la permanenza nell’attuale sede di lavoro).

Come è possibile escludere, aprioristicamente, i soggetti più deboli o semplicemente con maggiori bisogni da tale possibilità?

Qualcuno potrà obiettare che, per talune condizioni di “svantaggio”, esistono già alcune ipotesi di attenzione normativa, ma non è proprio così!

Si immagini un Lavoratore che abbia due genitori entrambi al di sotto delle soglie previste dai benefici della legge 104/92 e comunque bisognosi di assistenza poiché anziani, oppure un Lavoratore con la necessità di restare vicino al proprio familiare da assistere (si ripete, diritto oggi riconosciuto anche alle unioni civili oltre che al more uxorio).

Ecco, forse ora è meglio comprensibile lo scempio oggi compiuto rispetto ai più bisognosi e ai più deboli.....

Ma è mai possibile che chi ha la delega da parte dei Lavoratori polverizzi in maniera così grave i diritti di tutti i possibili partecipanti a favore di pochi?

Possono le aspettative dei Lavoratori, e le loro reali condizioni di necessità, essere “eluse” con l’ausilio proprio di chi dovrebbe meglio tutelarli?

A quanto pare sì. Ma non c’è da stupirsi se si tratta delle stesse sigle che firmano un CCNL con clausole ricattatorie che tendono ad escludere il dissenso, come quella disposta dall’art. 7 del CCNL “Funzioni centrali” a danno delle legittime forze sindacali accreditate non firmatarie. Ciò la dice lunga sul loro concetto di democrazia e rappresentanza....

Da ultimo, una considerazione per il Personale tecnico del Laboratorio chimico.

Come non leggere la loro (inedita) esclusione assoluta dalla procedura se non come la paura di muovere qualcuno da dentro quel ginepraio di “relazioni oscure” che le politiche persecutorie e poco lungimiranti della DRD Lombardia hanno messo in atto, provocando, nei fatti, l’avvelenamento irreversibile delle relazioni interpersonali oramai ivi compromesse per molti?