Accolta la richiesta di USB di non spostare i lavoratori del Reparto Stime ed OMI!

Ma permane il giudizio negativo sulla riorganizzazione…

Roma -

Le battaglie si riescono a vincere anche senza essere presenti ai tavoli di trattativa perché la capacità di incidere dipende, come sempre, dalla forza e dalla condivisione della proposta sindacale che si mette in campo.

Dopo la riunione del 9 maggio sulla riorganizzazione, nel generale silenzio di tutte le altre sigle sindacali in merito all’imminente trasferimento del personale di 36 uffici del Reparto Stime ed OMI da una Direzione Provinciale a quella limitrofa, l’USB, quello stesso giorno, denunciò l’assurdità di questa manovra formulando una proposta chiara e comprensibile: effettuare una condivisione, tra le strutture coinvolte, dell’attività lavorativa dei dipendenti con percentuali prestabilite, al fine di evitare qualsiasi forma di mobilità coatta.

In molti si sono svegliati dal torpore delle POER che aveva oscurato le loro menti e ieri, con il verbale che alleghiamo, almeno questo pericolo è stato, per il momento, scongiurato.

Ma questa riorganizzazione, partita alla rovescio, con i piedi per aria, stabilendo prima quante POER dovevano essere create e poi quali tipi di lavoro affidare loro, si regge su un equilibrio instabile con il rischio di cadere e schiacciare, come sempre, lavoratrici e lavoratori.

Per questa ragione, su questa ennesima riorganizzazione, di cui non se ne comprende la necessità, e che rischia come sempre di paralizzare l’attività lavorativa, rimangono intatte tutte le nostre perplessità già espresse nel lontano luglio 2018 in cui evidenziavamo i “rischi di mobilità territoriale, chiusura uffici e cambi di professionalità, tutte possibili ricadute che si sono puntualmente verificate ad ogni riorganizzazione dell’Ente”.

Ed infatti, sempre nel verbale di ieri si rassicurano i lavoratori degli Uffici Territoriali Atti pubblici, successioni, registro e rimborso IVA che resteranno nell’attuale sede di servizio. Stesso proclama e accordo sottoscritto anche nel 2010, data di nascita delle Direzioni Provinciali, con cui si tranquillizzavano i lavoratori dei Team delocalizzati che, poi, da lì a quattro o cinque anni sarebbero stati chiusi e trasferiti d’imperio (per fortuna ancora qualche Team delocalizzato resiste alla chiusura).

Quindi se esprimiamo soddisfazione per l’accoglimento della nostra proposta che ha salvaguardato i lavoratori del reparto Stime ed OMI, allo stesso tempo continueremo a vigilare attentamente affinché le professionalità dei lavoratori non siano gettate alle ortiche e per scongiurare qualsiasi forma di mobilità coatta, solo per garantire qualche Poer strapagata.