Dogane e Monopoli - Progressioni economiche: LA MEMORIA CORTA

Roma -

L'esperienza non insegna nulla.

Nel 2015 all'Agenzia delle Entrate cgil,cisl e salfi introdussero la valutazione nelle progressioni economiche "tanto - dicevano - non avrà alcun effetto perché si tratta dell'ultima tranche delle progressioni per cui i posti sono pari al numero dei lavoratori che ne hanno diritto".

Dinanzi al "tanto passeranno tutti" ripetuto ossessivamente dai sindacati firmatari,  l' USB denunciava il gravissimo precedente introdotto,  che si sarebbe ritorto contro i lavoratori.

Infatti successe che l'agenzia nell'introdurre questo criterio, giudicò più di un terzo dei lavoratori assolutamente insufficienti, alcuni addirittura valutati 0 ovvero inadeguati a svolgere il proprio lavoro. Quegli stessi lavoratori che tutti i giorni contribuivano a far raggiungere gli obiettivi dell'agenzia mettendo a disposizione la propria esperienza e la propria professionalità in condizioni di estremo disagio, improvvisamente diventavano un peso per l'amministrazione.

Ieri, nell'accordo sulle progressioni all'Agenzia delle Dogane e Monopoli, si è riprodotto quanto verificatosi qualche anno prima alle Entrate, con la sottoscrizione di un accordo per le progressioni economiche dove, per la prima volta, viene introdotta la valutazione nella procedura per i passaggi economici.

In questo modo, in nome di una finta meritocrazia, i dirigenti avranno mano libera per poter scegliere in futuro chi premiare e chi no e decidere in questo modo anche a chi distribuire i nostri soldi.

Questo bruttissimo accordo, firmato non a caso a fine luglio in pieno periodo di ferie, merita tuttavia una risposta forte da parte dei lavoratori, ai quali chiediamo una mobilitazione affinché ufficio per ufficio facciano sentire la loro voce di dissenso rispetto a quanto cgil-cisl-uil-salfi-flp hanno firmato alle loro spalle.

È ora di dire basta a questi sindacati e di ridare la voce ai lavoratori.