Agenzie Fiscali - Forum PA premia il caos organizzativo

Il pessimo accordo di Trento genera squilibri e iniquità

Roma -

I dipendenti dell’Agenzia delle Entrate del Trentino sono finiti tutti nella sezione “Caccia agli sprechi” del premio “Protagonisti dell’innovazione”, assegnato dal Forum della Pubblica Amministrazione – chiuso a Roma venerdì scorso – al Direttore Provinciale di Trento. Il grande merito del vincitore del premio consisterebbe nell’aver individuato un meccanismo oggettivo e trasparente per valutare la produzione individuale, ossia, l’apporto del singolo dipendente al raggiungimento degli obiettivi dell’ufficio.

 

Peccato che nella sua applicazione pratica questo meccanismo escluda la maggior parte delle attività lavorative che si svolgono in qualunque normale ufficio delle Entrate, escludendo conseguentemente la maggior parte dei Lavoratori: sette su dieci sono tagliati fuori dal salario accessorio. Anche per i più incalliti fautori della meritocrazia individuale l’insensatezza del meccanismo premiato al Forum PA e i suoi effetti discriminatori siano difficili da giustificare. Non è per caso che la grande maggioranza dei 160 Lavoratori dell’Ufficio di Trento, il più grande della Provincia, ne abbiano contestato l’arbitrarietà e i pesanti effetti sull’assetto organizzativo.

 

Il premio di produzione individuale penalizza le attività non direttamente misurabili che pure sono essenziali al funzionamento complessivo dell’ufficio (e alla collettività); conseguentemente crea un abisso retributivo fra lavori che la dirigenza giudica nobili e gli altri che evidentemente ritiene di non dover apprezzare. A questo punto ogni Lavoratore potrà ritenersi danneggiato economicamente, al di là di ogni demerito professionale e di ogni performance produttiva, per il solo fatto di essere assegnato a lavorazioni “sterili”. Più che incentivare la produttività, questo meccanismo ci pare la strada più breve verso il caos organizzativo e verso la progressiva marginalizzazione di servizi che pur essendo utili per la collettività sono penalizzanti per i Lavoratori.

 

L’accordo in questione è stato premiato al Forum PA da una giuria evidentemente accecata dal furore dell’anti-fannullonismo ma incapace di prevedere le ricadute pratiche di certe scelte. Quel che è peggio, reca la firma di ben quattro organizzazioni sindacali (Cisl, Uil, Salfi e Flp) che si sono evidentemente affrettate a salire sul carrozzone della meritocrazia oggi allegramente guidato dal neo-ministro Brunetta. Non è un caso poi che questo accordo sia maturato all’ombra di atteggiamenti apertamente antisindacali (guarda caso proprio contro la nostra organizzazione sindacale) che sono stati tutti censurati in via definitiva dal Giudice del Lavoro di Trento.

 

Mentre sul sito dell’Agenzia delle Entrate l’accordo e il premio vengono sbandierati come grande risultato contro i fannulloni, noi ci stiamo preparando a rispondere per le rime a quella che consideriamo una scelta provocatoria e un atto organizzativo miope e stupido. Chi ha avallato queste scelte che danneggiano i Lavoratori senza procurare effettivi vantaggi alla collettività dovrebbe oggi rimediare al passo falso compiuto.

 

A nessuno sfugge la delicatezza del momento politico-sociale e il grave calo d’immagine sofferto dai dipendenti pubblici. La produttività è un dovere dei Lavoratori e il primo soggetto che ha l’obbligo giuridico di pagare le conseguenze dell’improduttività è proprio il dirigente pubblico preposto all’organizzazione e alla vigilanza. Va bollato di illogicità il teorema della produttività ad ogni costo: immaginando di applicare l’accordo di Trento in un Ospedale come funzionerebbero i vari reparti se i Lavoratori inseguissero solo gli impieghi più remunerativi? O si accetta l’idea che la produttività e la professionalità nella Pubblica Amministrazione devono essere misurati con accortezza e buon senso o si sconfina nel ridicolo e nell’ambiguità. E questo è un rischio che oggi sono in troppi a correre.