Marche - Un giorno di "straordinaria" apertura

(sì, ma non prendetevi l'abitudine)

Ancona -

Di straordinario non c’è solo il piano, così definito dai vertici dell’Agenzia delle Entrate in un comunicato stampa, ma straordinario è soprattutto la modalità con cui il piano è stato messo a punto dai vertici (questa volta regionali) dell’Agenzia.

 

Infatti, i provvedimenti conseguenti all’attuazione del piano, emessi con carattere di “urgenza” non giustificano la violazione del corretto sistema delle relazioni sindacali. Con tali provvedimenti, emessi appena il giorno dopo l’invio di una semplice informativa alle OO.SS., si stabiliva per più giorni il prolungamento dell'orario di servizio e di apertura al pubblico degli indicati Uffici locali, allo stesso tempo si disponeva l’apertura straordinaria dell’Ufficio di Fabriano per la giornata di sabato 13 giugno 2009 e altresì il temporaneo distacco di alcuni dipendenti in forza nella regione presso tale Ufficio.

 

Riportiamo di seguito stralcio del comunicato stampa:

“L’Agenzia delle Entrate ha messo in campo un piano straordinario per venire incontro alle esigenze dei contribuenti di Marche, Umbria e Molise colpiti dagli eventi sismici, che devono regolarizzare, entro il 16 giugno, le proprie posizioni fiscali relative al periodo di sospensione. Per le Marche - Sabato 13 giugno l’Ufficio di Fabriano resterà straordinariamente aperto dalle 9 alle 13 per fornire assistenza ai contribuenti residenti nei Comuni colpiti dagli eventi sismici del 1997. Inoltre, per garantire l’accesso ai cittadini che necessitano di assistenza e informazione, l’Ufficio stesso nonché gli Uffici di Camerino, Tolentino, Fano e Jesi, dove sono ubicati altri Comuni interessati dagli eventi sismici, rimarranno aperti per l’intera giornata di lunedì 15 e martedì 16 giugno: il mattino e nel pomeriggio”.

 

Tali provvedimenti che riguardano - vale la pena ricordarlo - il sisma che colpì la nostra Regione nel 1997, hanno inciso, com'e' ovvio, sia sull’organizzazione del lavoro sia sulla distribuzione dei carichi di lavoro. Ciò comportava l'attivazione della concertazione di cui all’art. 6 del CCNL, di fatto impedita dalla mancata informazione da parte degli Uffici che ne avevano l'obbligo. Né d'altra parte è stata data informazione alla scrivente sui criteri con cui saranno erogati i servizi nella giornata di sabato, e quali effetti ne scaturiranno per i lavoratori coinvolti.   Tralasciamo altri commenti sul piano, ci limitiamo a dire che essendo, così come definito dall’Agenzia, “straordinario” avrebbe potuto anche straordinariamente (ci permettiamo di aggiungere semplicemente) prevedere uno slittamento della data di scadenza.

 

Abbiamo pertanto chiesto l’urgente convocazione del tavolo negoziale presso la Direzione regionale.

 

Non vorremmo che l’urgenza e la straordinarietà di queste occasioni, diventasse invece una pratica “ordinaria” per l’amministrazione per imporre altri piani straordinari come ad esempio l’apertura di qualche Ufficio anche il sabato notte. In questo caso però ci permettiamo di suggerire sin da ora all’Agenzia il nome del piano: “la febbre del sabato sera”…..