Territorio - Decentramento, occhio alle ripartenze

Il 4 marzo è ripartito il tavolo tecnico incaricato di emanare i dpcm per il decentramento del Catasto

Roma -

Quando si parla di decentramento si tocca un nervo scoperto dei lavoratori ai quali nessuno è mai riuscito a spiegare l’utilità e la convenienza di questa illogica operazione.

 

Grazie alle mobilitazioni e ai presidi dei lavoratori ai convegni dell’ANCI e alle riunioni dei Consigli Comunali si è riusciti a far capire ad amministratori locali e alle forze politiche che il decentramento verrà ostacolato dalla compattezza dei lavoratori.

 

Il 21 marzo il nostro Direttore, la dott.sa Alemanno, ha svolto un’audizione alla VI Commisione Finanze della Camera dei Deputati sulle “tematiche relative allo stato di attuazione del trasferimento delle funzioni catastali ai comuni" in cui ha dichiarato che su sollecitazione del Sottosegretario al Ministero dell’economia e delle finanze, il 4 marzo 2010, è stato ricostituito un tavolo tecnico sul decentramento a cui, ancora una volta, partecipa l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e che si è già riunito il 23 marzo e il 14 aprile 2010.

 

Nell’audizione, a parte una condivisibile premessa, l’Agenzia del Territorio da un’interpretazione giuridica della recente sentenza del TAR che non condividiamo, sarebbe stato meglio cogliere l’occasione dell’annullamento del dpcm per rivedere l’intero impianto del decentramento  dando pieni poteri di controllo all’Agenzia, così come stabilito dalla legge, e pochissime possibilità di manovra ai Comuni.

 

Ci ha colpito negativamente, anche il fatto di scoprire che il 14 marzo l’Agenzia ha formulato una proposta di decentramento senza preoccuparsi di informare le OO.SS.. Abbiamo più volte scritto e ribadito che se si pensa di realizzare un decentramento sopra la testa dei lavoratori, evitando il confronto, è inevitabile che parta la mobilitazione ed il conflitto e questo modo di agire ripercorre una strada già vista che ha portato a pessimi risultati.

 

Noi ci auspichiamo che ci sia presto l’opportunità di confronto non solo con i vertici dell’Agenzia del Territorio ma anche con il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze per portare tutto il nostro dissenso a questa inutile e costosa operazione. Aspettiamo che l’Amministrazione e la parte politica diano la loro disponibilità al dialogo, altrimenti la pretenderemo con la mobilitazione dei lavoratori.

 

La nuova proposta di decentramento presentata sembra relegare, ancora una volta, l’Agenzia a ruolo di comprimaria. Non si stabilisce in modo chiaro che l’Agenzia è responsabile dell’unitarietà della banca dati e quindi l’unica autorizzata al suo aggiornamento e alla sua modifica. Non si dichiara che l’Agenzia può revocare le convenzioni con i Comuni a suo insindacabile giudizio qualora non siano rispettate gli impegni sottoscritti e non si stabiliscono controlli periodici e mirati all’attività comunale.

 

E’ necessario aprire subito un tavolo di confronto con le OO.SS. ed è necessario che si riveda l’intero impianto normativo stabilendo la supremazia dell’Agenzia del Territorio. Non crediamo che ci si possa limitare a modificare qualche parolina del precedente dpcm e magari tentare di tener buone le precedenti delibere comunali. Occorre rivedere l’intero impianto normativo.

 

RdB sempre contraria al decentramento vi chiede di tenere gli occhi ben aperti per mobilitarsi prontamente appena ce ne sia bisogno, solo così è possibile garantire il nostro lavoro e la qualità del servizio che offriamo.

 

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