Veneto - Entrate, fumata nera sui part time

Venezia -

E’ stato stilato un resoconto unitario da parte di tutte le OO.SS che hanno partecipato all’incontro odierno con la DRE del Veneto (su richiesta di parte sindacale) sul part-time.

 

Come USB ribadiamo la validità delle indicazioni che abbiamo già dato ai lavoratori: consigliamo di non  presentare nuove domande o integrazioni in assenza di revoca, se convocati in DRE di chiedere ai delegati USB del proprio posto di lavoro, di essere assistiti i e di scrivere  all’indirizzo norevoche@usb.it indicando i vostri dati, ufficio, data di inizio del contratto di part-time, eventuale motivo del part-time e la sua  decorrenza.

 

Entro il 23 maggio 240 dipendenti delle Entrate del Veneto possono essere convocati in DRE per effettuare variazioni nel loro contratto di part-time che , per la DRE, può far diventare, su sua univoca valutazione, biennale.

 

In totale sono 320 i colleghi delle Entrate del Veneto ad usufruire di contratti di part-time di cui 80 con contratto stipulato dopo l’entrata in vigore del D.L. n.112/2008 (25 giugno 2008) rispetto ai quali l’art.16 del Collegato Lavoro (L.183/2010)non ha validità.

 

La DRE ha affermato che circa 80 dei 240 accordi sul part-time stipulati anteriormente al 25 giugno 2008 rientrano nelle tre fattispecie di part-time  ritenute dalla Direzione Centrale dell’Agenzia delle Entrate, “normalmente pregiudizievoli per la funzionalità dei servizi”. Sempre la DRE ha precisato che alcuni di questi accordi, potrebbero anche rimanere mentre per altre fattispecie di part-time, anche per meno ore, ma collocate in Uffici con problemi, essere richiesta una rimodulazione.

 

Come USB riteniamo che la DRE, di sua sponte, avrebbe dovuto convocare le OO.SS, prima di far inviare, dalle DP. la modulistica, ai colleghi.

 

Per completezza dell’informazione riportiamo ai colleghi la dichiarazione della DRE che: “ il fornire motivazioni  a sostegno dei vecchi accordi dà sì la possibilità alla DRE di bienalizzare l’accordo stesso ma  (se non si erano  presentate a suo tempo le motivazioni) la DRE avrà più elementi per non revocare la vecchia  richiesta”. Chi non riformulerà la domanda o non fornirà alcuna motivazione rischierà, a detta della DRE, maggiormente che gli sia richiesto di rimodulare il proprio part-time.

 

Come USB riteniamo che questo  comportamento della DRE sia solo un tentativo per evitare  l’eventuale adizione dell’autorità  giudiziaria da parte dei dipendenti,   visto  che già un’ordinanza del Tribunale di Trento ha ritenuto  illegittime le revoche unilaterali di accordi stipulati tra due parti (dando così ragione ai dipendenti impugnanti i provvedimenti di revoca).

 

Come sindacato daremo il supporto legale a chi riterrà di intraprendere anche questa via.

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