Veneto - Indignati per un fisco equo

Padova -

No alla conversione in Legge dell’art.7  del Decreto Legge n.70/2011 (Decreto Sviluppo)!

Assemblea provinciale

aperta a tutti i dipendenti degli Enti pubblici che svolgono funzioni di vigilanza a Padova

  venerdì 24 giugno

dalle ore 12.00 alle 13.00

 presso l’atrio di entrata del pubblico dell’Agenzia del Territorio  di via Turazza 39

L’art.7 comma 1, lettera a) del Decreto Legge 13 maggio 2011 n.70 prevede che gli accessi presso le imprese da parte dei corpi ispettivi delle diverse amministrazioni pubbliche(Agenzie Fiscali, Guardia di finanza, Monopoli di Stato, Forze di polizia locali - Aziende ed agenzie regionali locali) debbono essere unificati. Tra un accesso e l’altro , indipendentemente dell’amministrazione che l’ha attuato, deve esserci un intervallo di almeno 6 mesi. L’accesso non può durare più di 15 giorni. La violazione delle disposizioni di cui sopra costituisce per i dipendenti pubblici illecito disciplinare.           

 

 

Come USB non possiamo non constatare come il Decreto Sviluppo condanni tutti i lavoratori che svolgono funzioni di vigilanza pubblica al rischio della diffamazione legalizzata, alla minaccia di sanzioni disciplinari, all’obbligo di rispettare una così gran mole di pre-adempimenti tali da rendere l’attività di verifica non solo complicata a priori, ma perfino rischiosa per i funzionari che la svolgono.

 

Riteniamo che un fisco equo debba essere a sostegno dei redditi e non dei profitti delle imprese!

 

Iniquo è il fatto che la rendita finanziaria sia  tassata in maniera minore del lavoratore pubblico o privato! Iniquo è il non prestare sostegno ai redditi precari e intermittenti o alle persone incapienti.

 

Su questi punti come USB chiediamo di firmare un disegno di Legge di iniziativa popolare per un fisco  a sostegno dei redditi dei lavoratori!

 

Iniquo infine è imporre interessi stratosferici dal 24 al 45% così come sta facendo Equitalia (entrando anche in contraddizione con il suo nome!).

 

Dopo lo straordinario esito dei referendum del 12 e 13 giugno in cui 27 milioni di cittadini si sono pronunciati per considerare l’acqua come bene pubblico, contro il nucleare e  per le energie rinnovabili, per la giustizia uguale per tutti, perché non considerare anche un fisco equo come un bene comune per cui vale la pena di mobilitarsi sia come cittadini sia come dipendenti pubblici di quel servizio?

 

Partecipiamo all’assemblea di venerdì 24 giugno come primo momento per un possibile confronto e coordinamento tra colleghi che non si sentono “gabellieri” ma dipendenti pubblici che vogliono svolgere con serenità i loro compiti a favore di un fisco che deve diventare più equo!.....passa parola..partecipa!

 

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