Emilia Romagna e Marche - Dogane, permessi rifiutati

Bologna -

Nel corso delle ultime nevicate alcuni dipendenti non sono riusciti a raggiungere la sede di servizio per i più disparati motivi.

In questi casi è possibile richiedere, da parte del lavoratore interessati, di usufruire dei permessi retribuiti previsti dall’articolo 46 del CCNL delle Agenzie Fiscali.

L’articolo in questione prevede che per motivi personali o familiari debitamente documentati è possibile usufruire di tre giorni di assenza o, a scelta del dipendente, di 18 ore di permesso annue.

L’Aran ha più volte ribadito che i motivi personali possono essere i più disparati e che la documentazione da allegare può essere anche un autocertificazione che dichiari l’accaduto. E’ possibile usufruire del permesso per visite specialistiche, esami clinici, testimonianze in tribunale e per calamità naturali non diversamente coperte da disposizioni di autorità competenti. L’Aran ha anche specificato che le casistiche possono essere molto di più di quelle indicate dall’articolo 46, come ad esempio interventi urgenti presso la propria abitazione.

Resta comunque evidente che in caso di forti nevicate così come sta accadendo in questi giorni sia frequente che lavoratori possano rimanere bloccati in casa o sulla strada per raggiungere il luogo di servizio e in questi casi è possibile utilizzare i permessi suddetti autocertificando l’accaduto.

Accade però che l’Amministrazione rifiuti addirittura di accettare la domanda di utilizzo dei permessi articolo 46 ed obblighi i dipendenti a richiedere un giorno di ferie o recupero dei ritardi accumulati per colpa delle avverse condizioni atmosferiche.

Abbiamo scritto alla Direzione Interregionale perché vigili affinché sia data la possibilità ai lavoratori di presentare le domande per articolo 46 del CCNL in modo da poter impugnare, se necessario, l’eventuale immotivato diniego.

Riteniamo che il rispetto dei Contratti di Lavoro sia la base di un corretto rapporto di lavoro e che gli uffici locali non debbano essere considerati feudi che possono fare e disfare le regole a proprio piacimento.

Accade poi che in altre regioni dove non si sono raggiunte le condizioni polari dell’Emilia Romagna i Prefetti hanno anche chiuso gli uffici pubblici.

Occorre che lo Stato sia coerente, se continua a tagliare fondi e risorse per i servizi pubblici non può poi pretendere che in caso di eventi eccezionali i cittadini ed i lavoratori risolvano, con le loro risorse, i problemi che si è scelto di non sostenere.

E se anche lo Sato non interviene che almeno l’Amministrazione abbia la decenza di non metterci il “carico da undici” sulle spalle dei lavoratori.

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