Piemonte - Entrate, elezioni RSU 2015: partecipata assemblea presso l'ufficio di Torino 3

Torino -

Il 24 febbraio si è tenuta presso l'Ufficio di Torino3 (DPI) una partecipata assemblea sindacale, con chiusura della struttura,

che ha visto l'intervento di rappresentanti del coordinamento regionale di USB-PI e candidate/i alle prossime elezioni RSU,

con all'ordine del giorno i punti della piattaforma USB:

 

- Responsabilità e rischi professionali, ruolo del datore di lavoro e sistema di tutele professionali, funzionamento dell'AUDIT interno;

- completamento del ciclo di passaggi di fascia economica;

- critica allo strumento discrezionale della valutazione individuale posto nella mani della dirigenza;

- NO alla spending review in rapporto al ruolo sociale dei dipendenti del fisco.

 

Il confronto sui punti del programma è stato innanzitutto un momento di riflessione sull'approccio di USB alle tematiche del lavoro,

sulla necessità di ripensarlo secondo gli strumenti dell'analisi condivisa e delle decisioni partecipate. In merito l'RSU-USB uscente

ricorda l'incontro del 28/01/2013, quando con i colleghi dell'area controllo ci si riunì in assemblea e si verbalizzò il flusso ininterrotto degli

interventi, componendo un documento che poneva in discussione l'organizzazione del lavoro e faceva emergere molti non detti dell’amministrazione.

Una collega, ora candidata nelle liste di USB, ricorda l'importanza di quell'incontro nella produzione di sapere collettivo (il documento è oggi memoria dell'ufficio), nella ricerca di porsi come soggettività riconosciuta nei confronti dell'a controparte pubblica e superare lo stato di isolamento del vissuto quotidiano.

Da quella data è passato tempo e, ad oggi, il metodo e i contenuti portati da USB negli organismi RSU  hanno trovato dimensione più ampia,

sviluppandosi in un percorso assembleare di sigla che nel corso del 2014 ha coinvolto molti uffici del Piemonte (DP2 05/03/2014, DPI 20/03/2014, Novara 17/06/2014,

Verbania 23/07/2014, Rivoli (TO) 03/12/2014, Vercelli (22/01/2015), Biella (22/01/2015), Pinerolo (TO) 18/02/2015) producendo mozioni sui temi dei carichi di lavoro, delle responsabilità e dei rischi professionali, della necessità di un adeguato sistema di tutele, della critica all’impostazione sanzionatoria dell’AUDIT interno.

Il dibattito aperto negli uffici apre una finestra importante sulle dinamiche del lavoro cognitivo, irreggimentato dall’amministrazione secondo le logiche tradizionali gerarchico-repressive. La proposta sindacale di USB vuole invece ripensare il lavoro, poiché la professionalità diffusa dei colleghi ha necessità di espandersi secondo le logiche opposte dell’autonomia, dell’organizzazione in rete e della cooperazione. L’amministrazione, tuttavia, frena queste potenzialità con un’impostazione sanzionatoria dell’AUDIT ed un’imputazione al ribasso delle responsabilità, secondo dispositivi che appaiono improntati all’assoggettamento delle individualità. Frenare questa deriva significa rivalutare il ruolo sociale del nostro lavoro, con ricadute positive sul benessere organizzativo degli uffici (tale dinamica potrebbe, per assurdo, rivelarsi un’economia esterna positiva per la stessa amministrazione: chi è sereno lavora meglio! o no?).

L’esperienza “piemontese” ha infine trovato incontro nelle mozioni di USB-Nazionale (febbraio 2014 e novembre 2014), entrando a far parte della piattaforma rivendicativa generale per le elezioni RSU 2015.  

 

Altro passaggio importante dell’assemblea di Torino 3 ha riguardato la necessità di completare i passaggi economici per tutti coloro che non ne hanno usufruito con la

precedente procedura 2010. I delegati di USB hanno ricordato le mobilitazioni che portarono a quei passaggi di fascia economica (decine di migliaia di firme raccolte dall’ex Rdb oggi USB, 70 delle quali a Torino 3) e  hanno sottolineato  l’importanza di percorsi partecipati nella difesa del salario (inteso in senso lato), che deve e può   avvenire a ogni livello di trattativa e discussione:

-a livello nazionale, nel non siglare accordi che attribuiscono discrezionalità  alla dirigenza nel premiare posizioni individuali; nel pretendere che il Fondo di tutti/e non finanzi le posizioni organizzative volute dall’amministrazione; nell’ottenere la stabilizzazione in busta paga del risorse del Fondo;

- a livello locale, nell’opporsi al sistema delle “doppie indennità” al personale incaricato e alle premialità decise dalla dirigenza.

I percorsi sopra descritti sono stati possibili grazie al sostegno attivo di colleghe/i ad un’idea di sindacato propositiva, di impulso; che non accetta di farsi notaio delle politiche calate dall’alto dall’amministrazione e si oppone allo stato di rassegnazione diffuso da CGIL, CISL, UIL, SALFI, FLP.

Pertanto l’assemblea si chiude con l’invito a sostenere le candidate e i candidati della lista USB, con l’impegno a proseguire il percorso comune iniziato nel 2013-2014!