IL CONTRATTO CHE VOGLIAMO - Il Coordinamento nazionale Agenzie Fiscali proclama lo stato di agitazione di tutto il personale. Assemblee in tutti i luoghi di lavoro!

Roma -

Il Coordinamento nazionale delle Agenzie Fiscali ha analizzato l'attuale fase politico sindacale, caratterizzata dalla riduzione dell'ambito pubblico e dei servizi alla cittadinanza da parte di un governo che, in continuità con i precedenti, prosegue in un incessante attacco al welfare per far spazio agli interessi delle lobby private.

Ogni arretramento della presenza dello Stato dai territori e dalle sue funzioni essenziali in nome della spending review, costringe i cittadini a rivolgersi a servizi offerti dai privati.  La P.A., e quindi anche il nostro settore, avrebbe bisogno di investimenti per portare avanti una vera lotta alla corruzione e all'evasione fiscale, non di spending review. Invece, anche nel nostro settore, si chiudono decine e decine di uffici, si aumentano i carichi di lavoro a fronte di una contrazione del personale, e si fanno ricadere sui lavoratori tutti i rischi professionali connessi alla nostra attività lavorativa. Da ultimo, con la voluntary disclosure, oltre a determinarsi l'ennesimo condono che comporterà un ulteriore aggravio del peso della tassazione su pensionati e lavoratori dipendenti, si sta verificando un ulteriore aggravio dei carichi di lavoro a scapito dell'attività di accertamento.

Per rimettere al centro del dibattito politico l'intervento pubblico in economia, per difendere il welfare e rilanciare l'occupazione pubblica e di qualità, il coordinamento si impegna a diffondere e promuovere la petizione lanciata a livello nazionale dalla Usb "Voglio lavoro e stato sociale".

Il coordinamento nazionale delle Agenzie Fiscali ha valutato gli effetti della recente ipotesi di accordo  sulla modifica dei comparti frutto dell'applicazione renziana della legge Brunetta che l'USB ha contestato in tutte le sedi. L'ipotesi di accordo raggiunta ha arginato il pericolo di chiusura totale degli spazi di democrazia sindacale, che metteva a rischio anche la rappresentatività di USB. Ma siamo consapevoli che è solo il primo passo di un cammino ancora lungo che dovrà continuare a vederci protagonisti, sia per evitare futuri colpi di mano sul tema della rappresentatività sindacale, sia per evitare che la riduzione dei comparti diventi l'occasione di una riduzione di salari e diritti.

In questo difficile contesto, il contratto deve tornare ad essere lo strumento per migliorare le condizioni salariali e professionali dei lavoratori. Nelle Agenzie Fiscali USB è stata l'unica organizzazione sindacale che ha reso pubblica la propria piattaforma contrattuale, formalizzandola anche all’A.Ra.N. dando così un chiaro  messaggio che lotteremo per un contratto vero, e che non rinunceremo, in nome dei falsi schemi di compatibilità economica fissati dalla Trojka e dal governo Renzi a rivendicare salari dignitosi e maggiori diritti.

Ma il nostro messaggio era ed è rivolto soprattutto ai Lavoratori, perché solo con una grande mobilitazione ciò che pare impossibile oggi potrebbe non esserlo domani. Dobbiamo recuperare quello spirito e quella forza che mettemmo in campo in occasione del primo contratto agenzie fiscali.

Aumenti veri ed uguali per tutti, stabilizzazione del salario accessorio, un ordinamento professionale capace di dare risposte alle legittime aspirazioni professionali del personale, opposizione all'introduzione di meccanismi di valutazione, abolizione della tassa sulla malattia, tutela dei rischi professionali: sono questi i contenuti attorno ai quali  l'USB promuove lo STATO DI AGITAZIONE dei Lavoratori delle Agenzie Fiscali, impegnandosi ad avviare assemblee in tutti i posti di lavoro affinché si determinino le condizioni per conquistare un contratto vero che segni un avanzamento  nel campo dei diritti e del salario e restituisca  dignità al nostro lavoro.