Abruzzo - Entrate, Dp L'Aquila: manovre pericolose
Il giorno 11 giugno siamo stati convocati presso la DP L'Aquila per discutere del seguente odg: richiesta revoca disposizione n. 7 /12 e orario di lavoro.
Cogliamo allora l’occasione per precisare la nostra posizione.
Disposizione di servizio n. 7 del 2012. Da troppo tempo uno strano “dinamismo organizzativo” pervade la DP L'Aquila. Nel mese di giugno (2010) il Direttore Provinciale ha emesso una disposizione di servizio con la quale provvedeva, senza nemmeno attivare il necessario confronto sindacale, ad assegnare alcuni colleghi dall’area controllo della DP L'Aquila all’area legale.
In quella occasione, come USB, intervenimmo prontamente presso il Direttore provinciale e la Direzione Regionale per invitarli a revocare quella disposizione. Ma, purtroppo, l'Amministrazione decise di mantenere quella disposizione ridimensionando, di fatto, l'area controllo della DP L'Aquila.
Successivamente, la Direzione Regionale ha provato ad attuare una vera e propria mobilità coatta dei lavoratori degli uffici di Sulmona e Avezzano verso l’Aquila, nel tentativo di accorpare l'area controllo presso la DP L'Aquila. La grossa mobilitazione portata avanti dai lavoratoi ha stoppato questo tentativo ed ora l'intera materia relativa alla riorganizzazione della DP L'Aquila dovrà essere oggetto di uno specifico confronto con le OO.SS. Nazionali.
Nel frattempo, una informativa della DC interviene sull'assetto organizzativo della Dp L'Aquila prevedendo l'istituzione di una area accertamento ad Avezzano e uno struttura delocalizzata del COP Pescara presso l'ufficio di Sulmona.
Nelle more dell'incontro che dovrà svolgersi con le OO.SS nazionali, sarebbe stato “ragionevole” astenersi da qualsiasi tipo di iniziativa. Ed invece, inspiegabilmente, la Dp L'Aquila ha inviato una nota con la quale dispone, a partire dal 28 maggio, l’assegnazione di alcuni colleghi dall'area controllo di Sulmona e Avezzano all'area servizio senza (ancora una volta) informare/consultare la RSU e le OO.SS territoriali.
Per questo l'USB, insieme alle altre OO.SS territoriali e alla RSU, ha già inviato una nota alla DP L'Aquila e alla Direzione Regionale con la quale ha invitato l'amministrazione a revocare quella disposizione. Si fa veramente fatica a cogliere la ratio che ispira questa schizofrenia organizzativa.
C'è però un minimo comune denominatore che tiene insieme le diverse iniziative intraprese: procedere per colpi di mano, senza rispettare quegli istituti di relazione sindacale che contrattualmente regolano i rapporti tra amministrazione e OO.SS.
Nell'incontro dell'11 giugno inviteremo ancora una volta l'amministrazione al rispetto delle relazioni sindacali e a revocare quella disposizione.
ORARIO DI LAVORO: vogliamo subito precisare che, in una fase in cui le condizioni dei lavoratori sono pesantemente sotto attacco, pensare di intervenire modificando in peius i tempi di vita dei lavoratori ci sembra veramente poco opportuno.
I front office sono diventati una polveriera, le condizioni dei lavoratori sono oltre il livello di sopportabilità; i recenti fatti (Romano di Lombardia e non solo) dimostrano che il rapporto tra Fisco e cittadini si sta progressivamente incrinando. Si dovrebbero adottare scelte organizzative per alleggerire i front office dalla enorme pressione cui sono sottoposti invece di logorare ulteriormente il personale già in prima linea nell'erogazione dei servizi all'utenza.
La bozza di modifica dell’orario di lavoro che ci è stata presentata a marzo va invece nella direzione di restringere i diritti dei lavoratori. In questa fase, sospendere la trattativa sull’orario di lavoro ci sembra l’unica scelta ragionevole e opportuna che l’amministrazione possa compiere. A maggior ragione nella DP L’Aquila ove regna un caos organizzativo che certamente non può essere fatto ricadere sul personale.