Abruzzo – Entrate, un mostruoso accordo sulla banca ore.

Pescara -

A meno di un giorno lavorativo dalle elezioni dei nuovi Rappresentanti Sindacali Unitari del Centro Operativo di Pescara, l’Amministrazione convoca le organizzazioni sindacali per modificare l’importante strumento della banca ore. Perché tanta urgenza? Paura che dalle elezioni possano scaturire nuove RSU meno accondiscendenti o più combattive nella difesa dei diritti dei lavoratori?

Nell’accordo si è di fatto cancellata la possibilità per il lavoratore di poter far confluire nella banca ore 5 ore al mese di lavorazioni non autorizzate e per rendere chiaro questo concetto esprimibile con una semplice frase, nell’accordo si sottolinea per ben dieci volte la necessità di autorizzazione di qualsiasi orario che ecceda quello ordinario di lavoro.

Ma non finisce qui. L’Amministrazione essendo pienamente cosciente della sua incapacità a saper organizzare il lavoro e autorizzare tutti coloro che debbono completare lavorazioni urgenti, scarica su lavoratrici e lavoratori la responsabilità di rimanere a lavorare, anche se non autorizzati, nei casi strettamente “funzionali ad evitare l’interruzione delle lavorazioni in corso non rinviabili al giorno successivo” limitandone, comunque, la durata giornaliera. Quindi anche se si sta terminando una lavorazione non rinviabile ma scade il limite giornaliero stabilito, si deve lasciare la lavorazione in sospeso senza completarla. Proprio una bella indicazione organizzativa. Complimenti a chi l’ha pensata e a chi l’ha sottoscritta.  

Ma c’è di peggio, si scarica sul lavoratore la responsabilità non solo di decidere se la lavorazione sia o meno rinviabile ma anche di risponderne in “qualunque momento”, senza darne una definizione temporale. Per quanto tempo dovrò ricordarmi di cosa ho fatto oggi in modo da potermi giustificare? Un giorno? Un mese? Un anno? Per tutta la mia vita lavorativa?

Quando saremo chiamati a dare una giustificazione, se non saremo credibili, quel comportamento sarà considerato “violazione del dovere di osservanza dell’orario di lavoro”, quindi sanzionabili.

Ma ci chiediamo come sia stato possibile arrivare a sottoscrivere un accordo con queste condizioni e con questi toni minacciosi. Ma un sindacato a che serve o. meglio, a chi serve?

Ma non siete stanchi e non vi vergognate dei sindacati collusi con la dirigenza che elargiscono favori in cambio di tessere di iscrizione creando un clima mafioso e clientelare. Non sarà arrivato il momento di dire basta!

I diritti o sono di tutti o si chiamano privilegi! Bisogna tornare ad alzare la testa a non aver paura di votare chi difende i diritti collettivi di lavoratrici e lavoratori, il 14, 15 e 16 aprile al Centro Operativo di Pescara iniziamo a costruire un mondo migliore votando con forza e coraggio USB PI.

In allegato la bozza del “Mostruoso accordo”

USB PI Agenzie Fiscali