ADM, IL FALLIMENTO DELLE POLITICHE ASSUNZIONALI DELL’AGENZIA

Roma -

Da quando finalmente, dopo anni di blocco del turn-over, abbiamo assunto circa un migliaio di nuovi colleghi abbiamo assistito al proliferare di interpelli straordinari per coprire le carenze di uffici come Trieste, Venezia, Ancona, Cuneo, Novara, Canale di Sicilia…

L’uscita di questi interpelli all’indomani dell’immissione in servizio dei nuovi assunti testimonia il totale fallimento dell’Agenzia nella gestione dei concorsi, sia per l’incomprensibile scelta di prevedere nuove figure professionali, che hanno escluso un alto numero di lavoratori dalla possibilità di essere utilizzati nelle sedi operative, sia per l’individuazione delle stesse sedi a cui i nuovi assunti sono stati destinati.

A questo si aggiunga la considerazione che a volte questi interpelli sembrano davvero una presa in giro usata solo per tener buono il personale, visto che quasi mai si traducono in un concreto spostamento di personale mentre quando ce n’è la possibilità li bloccano: a Modena, ad esempio, dopo un interpello per sette unità ne sono arrivate solo due che, dopo pochissimo, hanno chiesto e ottenuto di rientrare nella propria sede di origine, a Fiumicino invece su 7 posti ne hanno trasferiti solo 2 e bloccato gli altri.

Riteniamo che agli uffici operativi non servano queste toppe, ma serva una massiccia campagna assunzionale che riesca a coprire le gravi carenze, a partire dagli uffici periferici, e garantisca una reale diminuzione dei carichi di lavoro a volte insostenibili.

Ma soprattutto che negli uffici operativi, i funzionari che vanno in pensione non potessero essere sostituiti con analisti finanziari, biologi, cuochi, architetti, meccanici, era chiaro a tutti … tranne ai dirigenti della nostra Agenzia.