ADM, Riorganizzazione: Così non va!
Riorganizzazione Emilia Romagna - Marche
COSI NON VA
Quando parlavamo della necessità che la riorganizzazione fosse un processo partecipato e che era necessario andare oltre agli schemi generali ed individuare un percorso di confronto anche a livello territoriale, era per cercare la massima condivisione con tutte le lavoratrici e i lavoratori che quella riorganizzazione sarebbero stati chiamati ad attuarla nel concreto.
Il tempo c’era, è mancata la volontà. Tutte le richieste in tal senso sono rimaste senza risposta e abbiamo saputo quale sarebbe stato lo schema di riorganizzazione e dove saremmo stati assegnati un giorno prima che partisse. Per descrivere ora la situazione di confusione e di sconforto, soprattutto lato monopoli, riportiamo in forma anonima alcune delle mail che stiamo ricevendo in questi giorni:
“Ciao sono ( …..) , qui la situazione è drammatica come credo in tutte le altre sedi, non possiamo più lavorare perché siamo stati esclusi da tutti gli applicativi, nonostante abbiamo pratiche in scadenza da lavorare o in fase di conclusione. Siamo stati smembrati in tutte le sezioni perdendo tutta la professionalità, la competenza e la grande esperienza acquisita in anni di lavoro in materia “giochi e tabacchi”. Onestamente mi piange il cuore dopo che ognuno di noi si è fatto in quattro per ADM, essere trattati in questo modo. Fino a ieri abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi, non ci siamo mai tirati indietro davanti a nessuna difficoltà, ci siamo rimboccati le maniche quando NON sapevamo qualcosa e ci siamo sempre riusciti e ad oggi “SEI NIENTE” eppure siamo sempre stati (per la maggior parte di noi) seconde aree.
La sezione controlli giochi e tabacchi è stata istituita presso la sede di (….) dove non esistono lavoratori ex Monopoli, qui a (….) l’unica lavorazione dei Monopoli che dovrebbe essere svolta è quella che ad oggi è sempre stata svolta da (….), per tanto ci hanno svuotato di tutte le competenze”.
“Premesso che è stato tutto organizzato male sin dal principio, che non siamo stati interpellati in niente relativamente ai vari procedimenti e non si è avuto neanche un minimo margine di trattativa, espongo quanto segue per il mio settore Giochi: tutte le attività di cui mi occupavo fino al 30 aprile dovrebbero essere smembrate tra vari Uffici locali UADM e l’Ufficio Tecnico, e io dovrei ritrovarmi a formare tutti gli Uffici locali (…..) e i colleghi dell’Ufficio Tecnico.
Qui emergono i problemi: le attività dell’Ufficio Tecnico sono attività ordinarie in quanto riguarderanno il rilascio dei nullaosta per apparecchi comma 6 e 7, le dismissioni, le cessazioni, i cambi di titolarità, mentre le attività degli Uffici locali riguarderanno la liquidazione dei tributi ISI e PREU, che però sono strettamente collegate al rilascio dei nullaosta e alle relative procedure. Come si può pensare di andare ad emettere un avviso bonario relativo alla liquidazione di un tributo relativo ad un apparecchio da intrattenimento se poi di ciascun apparecchio non si è seguita la storia sin dall’inizio? Come posso sapere se ci sono stati dei problemi magari nei dati registrati dagli applicativi causati da Sogei (e negli anni scorsi purtroppo è sempre capitato!) quando non ho tutta la memoria storica dell’apparecchio? Come si può pensare di andare ad emettere un avviso bonario ad un contribuente con dei dati che non so se siano corretti in quanto diventeranno di competenza dell’Ufficio Tecnico e che magari andavano corretti prima dell’emissione? A livello di smart card, come è possibile che ancora al 6 di maggio non si sia capito se diventino di competenza dell’Ufficio tecnico o locale? Oltre a ciò, dovrei ritrovarmi ad avere competenza anche sulle scommesse, settore che non ho mai fatto in vita mia, come posso formarmi anche in quel settore quando io devo fare formazione ad altri 5 uffici e le ferie estive si avvicinano?
Il malcontento ovviamente sta dilagando sempre di più…”
“Buongiorno,
in 41 anni di lavoro non mi era mai capitato di vedere una cosa fatta così male.
Non si capisce niente. Non funziona niente perché gli accessi agli applicativi sono stati disabilitati.
Innanzi tutto bisognerebbe chiarire chi fa che cosa. E possibilmente alla svelta (se si va avanti così si rischiano anche denunce per interruzione di pubblico servizio).
I procedimenti inerenti concessioni di rivendite e patentini (nomino questi perché è materia che conosco) da CHI vengono svolti? E in QUALE SEDE? A tutt’oggi non si sa.
Le proposte di modifica potrebbero esserci qualora TUTTI i lavoratori fossero al corrente di tutti gli aspetti e dello svolgimento dei procedimenti di TUTTA la riorganizzazione (cosa che non è avvenuta).
E comunque per cortesia non parliamo di dignità dei lavoratori perché non esiste.
Scusate lo sfogo ma sono arrabbiata”.
La mail dimostrano chiaramente che chi lavora ha un grado di conoscenza dei processi molto maggiore di chi è chiamato a governarli e con arroganza li impone, che avrebbe dovuto prevedere nella fase sperimentale la reversibilità dei processi nel caso ci fossero difficoltà, e invece ci ha messo in pratica in un vicolo cieco da dove non è possibile trovare vie d’uscita, se non, come al solito, con la disponibilità dei lavoratori che si accollano sulle loro spalle gli errori fatti alle loro spalle.
Oggi la Direzione del personale ha comunicato la sospensione dell’indagine conoscitiva sui Capi Sezione.
Non basta, torniamo a chiedere un’assunzione di responsabilità e un passo indietro, il modello delineato va cambiato.