ADM, Riorganizzazione territoriale

Roma -

La riunione di venerdì sulla riorganizzazione territoriale è servita ad avere alcune informazioni sui tempi di attuazione ma non ha fatto chiarezza sulle alcune scelte (Trentino) che si sono discostate da quanto ci era stato comunicato in sede OPI.

Per quanto riguarda i tempi, l’Agenzia prevede un percorso graduale che porti entro giugno 2025 a rendere operativa l’intera riorganizzazione. Tra i prossimi step si prevede una puntuale mappatura degli Uffici non generali, la quale ci auguriamo possa prevedere un ripensamento sul declassamento di alcuni uffici, e una successiva fase di sperimentazione di tre mesi, prevista da marzo ad aprile 2025 (ancora non è stata individuata la Direzione pilota)

Ci auguriamo inoltre che l’incontro sia servito a superare alcuni equivoci in merito alle relazioni sindacali, con documenti che definiscono “concertate” le scelte fatte mentre, su alcune di esse, non abbiamo ricevuto nemmeno un’informativa. Ci riferiamo all’istituzione della Direzione regionale in Trentino in particolare.

Il concetto di “regionalizzazione” emerso nei precedenti incontri tendeva principalmente a sottolineare la necessità di dividere alcune direzioni interregionali che erano state unite in passato per far fronte ad un taglio di posizioni dirigenziali. Queste Direzioni già ora hanno una doppia sede, ognuna con dipendenti, competenze e professionalità capaci di gestire un processo di regionalizzazione e che la riorganizzazione, non prevedendo più le doppie sedi, rischia di disperdere.

È evidente che per tornare ad un assetto regionale anche stavolta bisognerà fare i conti con la disponibilità di posizioni dirigenziali, per questo riteniamo incomprensibile che si sia data priorità all’istituzione della Direzione regionale in Trentino, lasciando nell’incertezza i dipendenti delle attuali “doppie sedi”.

Ma anche da qualsiasi altro punto di vista la si voglia prendere (geografico, di organico, di flussi, si attività etc..) questa scelta ci appare incomprensibile, dettata da motivi “strategici” talvolta usati in questa riorganizzazione per dare un senso a quello che un senso non ha.

Nella riunione di venerdì è inoltre iniziata la discussione sul nuovo accordo per le progressioni economiche 2024, che dovrebbe essere perfezionato a settembre dopo alcuni passaggi propedeutici necessari (costituzione del Fondo), ed è ripresa quella sugli incentivi alle funzioni tecniche con la conferma di quanto avevamo sempre affermato, ovvero che anche il nuovo codice degli appalti prevede che siano oggetto di contrattazione integrativa.