ADM: SMART WORKING, FASE 3

Roma -

Smart working all’Agenzia delle dogane e monopoli

Fase 3

 

Si sa qualcosa dello smart working ad agosto?

In questi giorni fra i lavoratori dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli ci si interrogava su cosa sarebbe successo alla luce delle nuove disposizioni del Decreto Rilancio e della scadenza del 31 luglio prevista dall’accordo.

L’Agenzia aveva già dato segnali di voler tornare sui propri passi sul riconoscimento dei buoni pasto e di non volere un nuovo accordo, così ieri pomeriggio ha inviato alle OO.SS. una comunicazione in cui ci informa che “...i Dirigenti hanno puntualmente individuato i contingenti di personale da assegnare ai servizi da svolgere in presenza….”

Ma oltre ai dirigenti non dovrebbero saperlo anche i lavoratori? 

Un’informativa dovrebbe servire a fare chiarezza, invece ci lascia al momento con gli stessi interrogativi che avevamo prima di riceverla. Anzi, se ne aggiungono di nuovi.

Quando comunicheranno ai lavoratori cosa succederà da lunedì? Quali sono le attività da svolgere in presenza? Con che criteri decideranno chi rientra e chi no?

I vertici dell’Agenzia hanno in tal modo evitato di prendersi la responsabilità di guidare la transizione e, delegando a livello territoriale, è facile prevedere che nei prossimi giorni succederà di tutto. Stesse attività saranno considerate in un ufficio da rendere in presenza, in un altro a distanza, probabilmente in qualche ufficio si riuscirà a organizzare i servizi rispettando la quota del 50% stabilita dal DL Rilancio (ma ci sarà chi lo farà sulle persone, chi alternando i giorni di presenza), in qualche altro, invece, ci sarà il caos….

USB aveva già chiesto di integrare l’ordine del giorno della riunione sindacale convocata per il 30 luglio, inserendo la discussione sullo smart working (Clicca), vedremo se l’Agenzia accetterà di discuterne e di chiarire in extremis questi aspetti, salvando anche quel briciolo di correttezza rimasto nelle relazioni sindacali.

In ogni caso, la nostra lettura del DL Rilancio è che nulla cambia riguardo la modalità di svolgimento in lavoro agile dell’attività ordinaria fino al 15 settembre, data in cui cessa la validità dell’art. 87 del DL n. 27 del 17 marzo 2020, salvo ulteriori proroghe legate allo stato di emergenza che proprio in queste ore si sta discutendo in Parlamento.

Pertanto le ulteriori attività da rendere in presenza, in deroga al citato art. 87, dovranno essere debitamente motivate da esigenze legate alla ripresa dell’attività produttiva e alle esigenze degli operatori.

L’Agenzia, sin dall’inizio di questa fase, ha giocato solo con le percentuali e anche nell’accordo siglato ha stabilito numeri del tutto slegati dalle attività indifferibili. Se qualche dirigente ha intenzione di riempire gli uffici per pregiudizio verso lo smart working, in spregio ai protocolli di sicurezza e alla prudenza che la situazione impone, non esiteremo a segnalare queste situazioni alle autorità competenti.