ADM - STRESS TEST: All’Agenzia delle dogane e dei monopoli provano i carichi di rottura.

Roma -

Dopo la modifica degli uffici Normativa e delle Direzioni Territoriali siamo stati informati di un nuovo “marginale” provvedimento di razionalizzazione della DC Antifrode (l’ufficio controlli viene diviso in tre uffici distinti per materie, si crea un nuovo ufficio gestione mezzi sequestrati).

Il massiccio ricorso al lavoro agile, il nuovo modo di vivere i luoghi di lavoro dettato dalle esigenze di contenimento del rischio, la gestione della graduale ripresa delle attività in presenza, sono stati e saranno nel prossimo futuro elementi di assoluta novità che stanno rivoluzionando il nostro modo di lavorare.

Per garantire l’operatività in questa fase emergenziale i nostri uffici hanno dovuto quindi adattare procedure e prassi consolidate alla nuova realtà, dimostrando di saper reggere l’urto e di essere capaci di trovare nuovi equilibri.

Ma, in questo contesto, anche quelli che il Direttore ci ha illustrato nelle ultime riunioni dell’Organismo Paritetico dell’Innovazione come marginali provvedimenti di razionalizzazione rischiano di aggiungere elementi di stress al nuovo equilibrio trovato.

Persino un semplice cambio di ufficio e di dirigente, come il continuo cambiare nome alle cose, l’esasperato utilizzo degli acronimi o il restyling del sito, se contestualizzati in questa fase emergenziale, rischiano di far perdere a chi lavora i riferimenti abituali ed essere potenzialmente causa di errori procedurali che fanno apparire necessari ulteriori interventi di razionalizzazione, che a loro volta aumentano la confusione innescando un circolo vizioso.

Una riorganizzazione dovrebbe avere un disegno complessivo, che è politico prima ancora che tecnico (a proposito dell’uso dell’Organismo paritetico per l’innovazione nell’Agenzia, sul quale abbiamo già avuto modo di esprimerci in passato), e che va spiegato e compreso dai lavoratori che materialmente dovranno attuarlo.

Il Direttore ci ha di nuovo confermato che si tratta di interventi mirati e che non c’è al momento alcun disegno complessivo da illustrare. Ma se poi i provvedimenti si susseguono con questa rapidità alla fine un diverso assetto organizzativo verrà fuori nei fatti, a forza di razionalizzazioni marginali o meno che siano.

Gli stress test però sono utili per conoscere i carichi di rottura di un prodotto in fase di progettazione, non certo in una fase operativa.

Per questo abbiamo di nuovo chiesto di sospendere questi provvedimenti, rimandando qualsiasi eventuale cambiamento organizzativo a quando saremo tornati alla normalità (magari avremo di nuovo anche un comitato di gestione) e discutendone in maniera organica in un confronto politico e sindacale che faccia chiarezza sugli obiettivi che si vogliono perseguire.

 

P.S. Abbiamo colto l’occasione della riunione di ieri per chiedere le intenzioni dell’Agenzia riguardo l’immobile di via Carucci, sede degli uffici centrali dell’Agenzia, in quanto ci risulta che il contratto di locazione sia in scadenza, senza però ottenere risposta. Abbiamo quindi formalizzato la richiesta con la nota allegata.