Agenzia delle dogane e dei monopoli. Nuove regole per le Commissioni dei monopoli, ma le "indennità" vanno sempre di moda.
Martedì 23 giugno, si è chiuso con un accordo che istituisce un’indennità specifica per l’espletamento delle commissioni di controllo sui giochi e scommesse, un percorso iniziato sin dai primi giorni dell’incorporazione dei Monopoli nell’Agenzia delle Dogane volto a ricondurre tale attività nei confini dell’attività istituzionale e degli istituti economici contrattuali.
Un’operazione che USB chiedeva da anni e che indubbiamente rende chiarezza e trasparenza a tali attività cancellando le ombre che oscuravano il precedente sistema.
Riassumendo le novità introdotte:
non esisterà più un rapporto economico diretto tra controllato e controllore;
i lavoratori saranno messi in grado tutti di manifestare la propria volontà alla partecipazione a tali attività;
quanto versato dai concessionari (pari a 732.000,00 di euro lordi ) confluirà nei fondi dirigenti e aree ma extra tetto e quindi “spendibile” per intero;
una quota parte, pari al 25% dell’ammontare complessivo, confluirà del fondo comune delle aree e quindi diviso per tutti i lavoratori, che saranno retribuiti mediante istituti contrattuali e quindi pensionabili.
È un vero peccato però che questo nuovo percorso si sia chiuso con vecchie logiche da sistema indennitario, che ha l’ambizione di “premiare” alcune attività meritevoli, non si sa secondo quali parametri e quali giudizi, e viceversa ritenerne altre non meritevoli.
Non è una questione economica.
Si può arrivare allo stesso risultato in più modi.
Si può retribuire la durata e il disagio di una prestazione lavorativa, qualunque essa sia, seguendo semplicemente un criterio oggettivo, ovvero se è svolta di sabato, di domenica, di notte oppure se in un giorno feriale entro o al di fuori dell’orario di lavoro.
Oppure, ed è la scelta fatta ieri, si può “premiare” la funzione e la responsabilità, andando ad incentivare una prestazione lavorativa in particolare, ed allora entrano in ballo giudizi di merito sul tipo di attività svolta, sulle responsabilità che comporta, con quale funzione si svolge (nel caso delle commissioni, se da segretario, membro effettivo, presidente).
Seguendo questa logica appare una “conquista” se i dirigenti verranno pagati quanto un funzionario. Mentre a noi appare assurdo remunerare con un compenso aggiuntivo un dirigente perché svolge un ruolo di responsabilità.
Il suo stipendio non è forse tale proprio per quello?Effettuare quest’ultima scelta non può che innescare un ragionamento a tutto tondo che esula dalla questione specifica.
Una sorta di discutibile graduazione delle attività meritevoli di “premi” che spiana la strada alla ciclica “revisione del sistema indennitario”, di cui alla maggioranza delle OO.SS. piace riempirsi la bocca promettendo riconoscimenti specifici a tutti, salvo omettere che non si tratta di soldi aggiuntivi ma semplicemente di un metodo di distribuzione dei fondi esistenti che penalizza altri istituti, come ad esempio le progressioni economiche e la produttività collettiva.
Naturalmente non ci riferiamo a questa indennità, che abbiamo già detto essere finanziata con risorse aggiuntive extra fondo, ma agli effetti della dinamica nel suo complesso, già vissuta in dogana in occasione del primo CCNI.
Se anche allora, partendo da importi molto più bassi, abbiamo giudicato negativi gli effetti che si sono prodotti dalla revisione del sistema indennitario, non osiamo immaginare cosa succederà se l’effetto domino è partito con la creazione di indennità che prevedono importi di 25 euro in un giorno feriale.
Quello che ci auguriamo alla vigilia della contrattazione sulle progressioni economiche 2015, è di non trovarci il fondo frammentato in mille rivoli e in mille indennità “specifiche” precludendo quella che per USB è la vera priorità: una progressione economica per tutti.
Quello è il riconoscimento professionale che noi vogliamo.