Agenzia Entrate - Arriva l'autunno, cadono le foglie (di fico)

Pochi soldi, clima depresso, nessuna prospettiva. E qualcuno che rema pure contro...

Roma -

Due timidi verbali di riunione hanno segnato la ripresa dei lavori sindacali, dopo il rinvio estivo e prima del rinvio ai prossimi giorni, relativamente ai temi più caldi del comparto (costituzione e impiego del fondo aziendale, mobilità, questione CAM in tutti i suoi risvolti).


La soluzione relativa all'impiego dei fondi raccolti a favore dei colleghi colpiti dal sisma del 6 aprile ha un valore concreto e simbolico. La riapertura dei termini per un supplemento di solidarietà molto meno, come pure lascia molto perplessi il fatto che sia uscito fuori dal cilindro dei fondi per i dirigenti un coniglietto del valore di 200mila euro da destinare alla solidarietà. Mossa un po' codina e senz'altro tardiva. Senza la scossa quel coniglio sarebbe rimasto nel cappello e ciò non depone a favore della trasparenza amministrativa.


Altra questione affrontata e “risolta” riguarda l'impegno a bandire la procedura per 2mila passaggi dalla II alla III area. RdB è stata una settimana fa in Funzione pubblica a cercare di smuovere le acque e le ha smosse. Se ci fossero “volontà convergenti”, su questo tema, si riuscirebbe anche a portare a casa un aumento dei posti da bandire, come del resto era scritto nell'impegno preso ormai diciotto mesi fa. Qualcuno è passivo, qualcun altro si lancia in precisazioni e interpretazioni che starebbero meglio in bocca alla parte pubblica e non a un sindacato, ma tant'è... il mondo è “bello” perché è vario. Sulle carriere gli spazi aperti scadranno presto, molto presto. O tutti faranno la propria parte oppure si chiuderanno in fretta dietro il muro del concorso pubblico con riserva di posti. A questo si dovrebbe pensare, invece di perdere tempo dietro ai discorsi da azzeccagarbugli.


Il tema della mobilità verrà affrontato nella prossima riunione. Si dovranno sciogliere i nodi dello scorrimento dell'ultima procedura che l'amministrazione ha inspiegabilmente fermato dopo due scatti; e si dovranno fissare i paletti per la nuova procedura. Il problema vero di ogni accordo sulla mobilità riguarda la capienza delle quote in uscita e in ingresso. L'Agenzia le calcola sulla base del saldo nazionale del turn over, fingendo di ignorare che serve un approccio diverso che tenga conto delle diverse politiche di assunzione e del diverso impatto che i pensionamenti hanno sul territorio. RdB è pronta a ragionare su queste premesse e a patto che non si giunga ad accordi confezionati “su misura” per le spalle di pochi. L'impressione comunque è che si arriverà a un accordo di im-mobilità.


Sui CAM abbiamo spiegato che non basta includere l'argomento negli OdG, se poi la questione viene sempre rimandata o trattata con superficialità. Se ne dovrebbe parlare giovedì prossimo. Condizionale d'obbligo e non dipendente da RdB, i lavoratori si preparino a far sentire le loro ragioni.


La foglia di fico che nasconde le “vergogne” dell'Agenzia e non solo, cadrà quando si affronterà il tema dei fondi aziendali. Le risorse sono talmente scarse che si vedono chiari segnali di nervosismo. Voci dal sen fuggite vorrebbero far cadere la scure dei tagli su tutti, come se ci fosse una pioggia al contrario che dalla terra risale al cielo. Noi diciamo che prima si deve garantire la quota più alta di utilità marginale, e cioè quei 3mila euro superlordi che sono, da molti anni in qua, l'unico sussulto per i nostri stipendi imbalsamati. Poi verranno tutte le altre cose, inclusa l'amara scoperta che i lavoratori faranno sulla loro pelle: i soldi non ci sono e i vizi che l'Agenzia vuole mantenere sono troppi. Con l'aria che tira l'unica alternativa è reagire con determinazione. Uno degli appuntamenti autunnali è per il 23 ottobre prossimo, con lo sciopero generale dei lavoratori pubblici. I lavoratori del comparto Fisco ci saranno.