Agenzia Entrate Marche - La verità sui soldi (parte seconda)
Lo scrittore David Grossman afferma che il dramma del nostro tempo è la cecità, il non vedere il male che stiamo infliggendo agli altri. Alcuni sostengono (e noi siamo tra questi) che il sistema economico occidentale crea gli esclusi e/o le vittime o togliendo agli altri le risorse che gli appartengono o dando loro i nostri rifiuti. Un sistema che riserva un benessere economico sempre più a pochi in verità: la logica dominante infatti non è quella di redistribuire il reddito, ma quella di concentrarlo nelle mani di pochi (ciò produce precarietà e insicurezza della vita per tanti).
La stessa logica che sta prevalendo nei nostri uffici (alimentata da una propaganda contro noi dipendenti pubblici) riguardo al sistema premiale legato al salario accessorio: una parte di colleghi riceve sempre di meno – di fatto le briciole – svantaggiati rispetto ad altri, ed in più considerati come improduttivi, senza esserlo. A questi colleghi vogliamo dar voce. A questi colleghi diciamo: diamoci una mano per cambiare questa logica a perdere, questa logica al ribasso che finisce per danneggiare prima o poi tutti.
La lente che vogliamo utilizzare per capire la validità e la giustizia di un sistema socio-economico o semplicemente normativo è quella di assumere il punto di vista degli esclusi, dei rifiutati, delle vittime. In altre parole valutare quello che produce concretamente alle persone reali. Più che l’aumento del PIL, dovrebbero prevalere altri indicatori di felicità, quali la nostra relazione con l’ambiente e soprattutto la qualità dei rapporti umani. Cambiare si può!
Un sistema socio-economico, piccolo o grande che sia, allora è valido, è buono, è giusto se non crea gli esclusi, i rifiutati, le vittime.
Questo è il senso del nostro agire e del nostro operare.